In base al d.p.r. in arrivo, le classi di concorso passano da 168 a 114 con più opportunità di abilitazione all'insegnamento per i laureati

di Lucia Izzo - In dirittura d'arrivo il D.p.r. per il riordino delle classi di concorso: le materie insegnate alle scuole medie e superiori saranno sottoposte a razionalizzazione così da aumentare il numero di posti per classe di concorso, riorganizzare il personale docente e dotare gli insegnanti di un maggiore tasso di fungibilità.

Questi gli obiettivi previsti dal Miur, secondo cui la riduzione del numero delle classi di concorso non tende al "risparmio", ma a favorire il tasso di sostituibilità degli insegnanti e a ridurre ulteriormente la platea degli esuberi. 


Si tratta sostanzialmente di riordinare le materie scolastiche che i laureati in possesso di abilitazione potranno insegnare alle scuole medie e superiori; per quanto riguarda la scuola primaria e dell'infanzia l'accesso all'abilitazione srà consentito dalla sola laurea in scienze della formazione primaria. Nessuna classe di concorso specifica, invece, per quanto riguarda il sostegno.


Il sistema previgente appariva inadeguato, soprattutto alla luce della modifica degli indirizzi di studio attuata con la riforma Gelmini del 2010, poiché ancorato agli ordinamenti universitari degli anni '90, senza tenere in considerazione ad esempio gli insegnamenti nei licei musicali e coreutici.

Il provvedimento potrebbe raggiungere presto il sì definitivo, nonostante il ritardo sulla tabella di marcia, dopo il parere positivo di Consiglio di Stato e Parlamento.

 

Le modifiche alle classi di concorso


Si passa da 168 a 114 classi: mentre da un lato si assiste ad una riduzione per accorpamento delle classi produttive, dall'altro vengono aggiunte 11 nuove classi di concorso destinate all'insegnamento nelle scuole secondarie di primo e secondo grado.

Il Ministro Giannini assicura che il nuovo sistema faciliterà le coperture e il ricambio, senza però abbassare la qualità dell'insegnamento: i laureati avranno maggiore possibilità per quanto riguarda le materie da insegnare, ma non andranno perdute la specificità e la complessità dei percorsi formativi relativi a ogni classe di concorso.

 

Ogni classe di abilitazione viene identificata tramite un codice alfanumerico e vengono previsti gli insegnamenti che il docente può insegnare e in quale sede.

Ad esempio nelle "Discipline letterarie negli istituti secondari di II grado" sono ricompresi ben 17 percorsi di laurea, così da consentire ai laureati in ciascuna di esse di accedere ai percorsi di abilitazione all'insegnamento, salvo la necessità di acquisire alcuni crediti formativi aggiuntivi per quanto riguarda alcune facoltà.


Nasce la classe di insegnamento "lingua italiana per discenti di lingua straniera", fortemente voluta dal Ministro, mentre saranno riunite le classi di concorso di elettronica ed elettrotecnica e le classi di concorso di arte accorpate per settore produttivo.

Si apre la possibilità di accedere ai percorsi abilitanti, per materie affini ai percorsi di studio, anche per categorie di laureati finora escluse dall'insegnamento: i laureati in Scienze politiche potranno insegnare discipline giuridiche ed economiche e gli ingegneri, invece, matematica e scienze nelle scuole medie inferiori.


Disciplina di Coordinamento


Gli insegnanti di ruolo, già titolari di una delle classi di concorso accorpate, stante la procedura di armonizzazione assumo ex lege la titolarità della nuova classe nella quale è confluita quella di appartenenza originaria.

Per quanto riguarda, invece, i docenti non di ruolo, ma abilitati in una classe accorpata, sarà consentito l'accesso a tutti gli insegnamenti della nuova classe ai fini delle procedure concorsuali.

 

Lo schema di D.p.r. sarà l'ultimo atto necessario per avviare il "concorsone", il cui bando è atteso entro fine mese, che porterà al reclutamento di oltre 63mila docenti (per approfondimenti: Scuola: pronto a partire il "concorsone" per oltre 63mila docenti). 


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