Il progetto varato dal Consiglio Nazionale Forense vuole portare la legalità nelle scuole tramite i professionisti del settore

di Lucia Izzo - Dopo la proposta sull'equo compenso che mira a garantire gli avvocati dai "poteri forti" dei grandi committenti (per approfondimenti v: Avvocati: arriva l'equo compenso) il Consiglio Nazionale Forense ha pensato di riportare i professionisti del diritto sui banchi di scuola, non come alunni, bensì come insegnanti. 


L'Agorà degli Ordini forensi ha varato una proposta di legge per promuovere - a cura della classe forense - insegnamenti di legalità, cittadinanza, diritto nelle scuole per combattere bullismo e discriminazioni tra i minori.


Si tratterebbe di lezioni di educazione civica tenute da Avvocati e destinate agli alunni delle scuole di primo e secondo grado, così da combattere con la legalità fenomeni sempre più dilaganti soprattutto tra i giovanissimi quali bullismo, cyberbullismo o discriminazioni.

Il presidente del CNF Andrea Mascherin ha speso parole di elogio per simili iniziative, che già sono presenti sul territorio rappresentando una realtà proficua.


"Quello che gli Ordini e il CNF vorrebbero ottenere", prosegue Mascherin, "è l'approvazione di una legge che rechi disposizioni chiare e uniformi sugellando la responsabilità sociale a cui è chiamata l'Avvocatura"; d'altronde, "Non vi è dubbio che la conoscenza fin dall'età scolare del rispetto dell'altro contribuisce ad avere cittadini consapevoli in futuro".


Il mezzo per introdurre nelle scuole le lezioni di introduzione del diritto sarebbe quello dei POF (Piani dell'offerta formativa delle scuole), in linea con la riforma della Buona Scuola (legge 107/2015): oltre alle nozioni generali, con particolare riferimento al sistema costituzionale, troverebbero spazio materie quali la protezione dei diritti e delle libertà fondamentali, anche relativamente al processo di integrazione europea; di educazione alla legalità e ai valori della democrazia e della partecipazione; di educazione alla cittadinanza, anche con riguardo agli obiettivi di attuazione dei principi di pari opportunità, educazione alla parità tra i sessi, prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni; di educazione al rispetto delle differenze e al dialogo tra le culture, nonché ai principi di solidarietà e di cura dei beni comuni. 


Per le modalità atte a realizzare convenzioni su base locale tra Consigli degli Ordini forensi e Direzioni regionali scolastiche, sarà necessario un protocollo tra il CNF e il Ministero della Istruzione.

Come ha spiegato il vicepresidente Francesco Logrieco, curatore dell'iniziativa, "è un impegno che l'Avvocatura vuole assumersi e del quale il CNF ha parlato nell'incontro con il presidente della Corte Costituzionale all'inizio della consiliatura". 


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