Alla non certo tenera età di 80 anni Silvio Berlusconi ha deciso di diventare vegetariano.
Complice forse il legame con il simpatico Dudù o magari l'opera di convincimento della Brambilla da tempo impegnata nella lotta per il rispetto degli animali, oramai Silvio ha deciso: basta farli soffrire!
Parole che sembrano dirci: anche gli animali hanno il diritto a vivere e a essere rispettati.
A darne notizia, nelle pagine del Corriere della Sera, è Tommaso Labate che riporta quanto riferito dall'ex premier: "Da quando ho letto delle sofferenze degli animali che viaggiano verso il macello, e quindi verso la morte, m'è passata la voglia di mangiare carne. Posso farne a meno, della carne. E lo farò".
Una scelta che sicuramente farà piacere a tutti gli animalisti che, mettendo da parte simpatie o antipatie legate al colore politico, sicuramente apprezzeranno la scelta.
Sta di fatto che si sta registrando una crescente sensibilità della società contemporanea verso il rispetto dei diritti degli animali: soprattutto tra le nuove generazioni.
A quanto pare l'8% degli italiani (quasi 1 su 10) ha fatto una scelta vegetariana e non soltanto per motivi nutrizionali ma proprio perché ritengono indispensabile il rispetto dei diritti degli animali.
Un trend del nostro tempo? Non di certo.
Molti personaggi nella storia hanno mostrato la loro sensibilità verso il rispetto il mondo animale:
Da Mahatma Gandhi che aveva affermato: "La vita di un agnello non è meno preziosa di quella di un essere umano. Trovo che più una creatura è indifesa, più ha il diritto ad essere protetta dall'uomo dalla crudeltà degli altri uomini." a Voltaire secondo cui "È solo per un eccesso di vanità ridicola che gli uomini si attribuiscono un'anima di specie diversa da quella degli animali."
Diversi antichi maestri inoltre erano vegetariani come Platone, Socrate, Cicerone, Diogene, Pitagora.
Mentre in tempi più recenti Albert Einstein ha affermato che "Nulla darà la possibilità di sopravvivenza sulla terra quanto l'evoluzione verso una dieta vegetariana".
Non è da escludere che anche il legislatore dovrà interrogarsi prima o poi sulla necessità di estendere a specie animali diverse dalla nostra alcuni dei diritti fondamentali dell'uomo tra cui il diritto a vivere e a non soffrire.
Del resto la questione dei diritti degli animali non è cosa nuova nella cultura occidentale. Come si legge su wikipedia l'idea dei "diritti animali" sembra risalire al Settecento, "secolo in cui si pronunciarono a favore di un'etica animalista, pensatori come Voltaire e Jeremy Bentham".
Insomma che il crescente rispetto per il mondo animale faccia parte anche dell'evoluzione etica e culturale dell'uomo lo confermano anche queste brevi parole di Charles Darwin: "La compassione e l'empatia per il più piccolo degli animali è una delle più nobili virtù che un uomo possa ricevere in dono".