di Valeria Zeppilli - Sembrerebbe dover arrivare entro la prossima estate la nuova modalità con la quale ottenere una cattedra universitaria.
L'idea è quella di indirizzare le regole per l'abilitazione scientifica nazionale verso una maggiore semplificazione, ma anche una maggiore qualità.
A seguito del via libera concesso lo scorso tre marzo dal Consiglio dei Ministri, le novità riguarderanno innanzitutto la procedura con la quale presentare la candidatura a professori e la composizione delle commissioni giudicatrici.
Per quanto riguarda in particolare la procedura, definita "a sportello", con il suo avvio gli aspiranti professori potranno presentare le proprie candidature alla cattedra non più entro determinati periodi, fissati sino ad ora dal Miur, ma nel corso di tutto l'anno. Le valutazioni si concluderanno entro quattro mesi e la risposta arriverà al massimo entro cinque mesi.
Le modalità di sorteggio delle commissioni, invece, sono state definite in maniera tale da garantire una rappresentatività più equa dei diversi settori disciplinari. I commissari sono cinque e per la decisione sarà necessario il voto di almeno tre di essi e non più di quattro come in passato. I membri della commissione, inoltre, saranno cambiati ogni due anni.
Un'altra importante novità riguarda la durata dell'abilitazione a professore universitario di prima e di seconda fascia, che si estende da quattro a sei anni.
Se però non la si consegue, occorrerà far passare un anno prima di poter tentare di nuovo di ottenerla.
Queste, in breve, le novità già licenziate.
Ora non resta che attendere il decreto che specificherà i criteri sulla base dei quali valutare i candidati e quello con il quale saranno definiti i valori soglia degli indicatori da raggiungere per ottenere l'abilitazione.