L'ipotesi dell'abolizione della tassa che interessa quasi 50 milioni di veicoli è allo studio del Governo già dalla prossima legge di stabilità

di Marina Crisafi - Dopo il canone Rai è forse la tassa più odiata dagli italiani, ma nel prossimo futuro il bollo auto potrebbe sparire. Ad annunciarlo è lo stesso premier che sulla scia di quanto avvenuto con l'Imu, ha fissato anche il termine dell'abolizione: "già nella prossima legge di Stabilità e comunque entro la fine della legislatura".

L'ipotesi allo studio del Governo tuttavia ha fatto sobbalzare subito le Regioni, alle quali la cancellazione della tassa, che interessa quasi 50 milioni di veicoli, costerebbe circa 6 miliardi di euro, ossia in media il 30% delle entrate di cui gli enti dispongono per far fronte alle altre spese. Media, peraltro, variabile da regione a regione, considerato che la gestione della tassa (tra sconti, esenzioni) è diversa a seconda dei territori (e tenendo in conto anche la percentuale di evasione che si attesta circa sul 12%).

Il che significa che le regioni stesse si potrebbero mettere di traverso, salvo trovare altrettante coperture per rimborsare loro il mancato gettito.

Per questo, stando ai rumors, è probabile che l'operazione comincerà in modo graduale, alleggerendo prima il peso su determinate categorie (come le auto storiche, ad esempio) ed estendendolo pian piano anche ai passaggi di proprietà e ai superbolli per le auto di grossa cilindrata.

L'abolizione del bollo, comunque, è da anni il cavallo di battaglia di varie forze politiche, ma ad oggi non si è mai riusciti a portarla a termine. Un intervento, in tal senso, quindi, farebbe felici gli italiani ai quali il peso della tassa proprio non va giù.

Bisognerà vedere, in ogni caso, se e come sarà attuato.


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