di Marina Crisafi - Stavolta arrivano sul serio le più volte annunciate e altrettanto rinviate buste arancioni dell'Inps che contengono la previsione della pensione futura degli italiani. Ad annunciarlo è lo stesso presidente dell'ente, Tito Boeri, che parla di 7 milioni di missive in arrivo a casa dei lavoratori, già a partire dai primi giorni di aprile con un ritmo di 150mila al giorno.
L'iniziativa dopo i vari fallimenti (l'ultimo sotto Natale) è stata resa possibile grazie alla "partnership" tra l'Inps e l'Agenzia per l'Italia digitale. Un co-finanziamento collegato, com'è evidente alla partenza dello Spid, l'identità digitale unica, con il fine di sensibilizzare la gente ad utilizzare i profili online nel rapporto con le amministrazioni.
L'obiettivo "è dare una maggiore consapevolezza per la tutela finanziaria e previdenziale. Solo 4 italiani su 10 - ha spiegato Boeri - sanno leggere un estratto conto, calcolare le variazioni del potere d'acquisto, capire la differenza di rischio tra azioni e obbligazioni o l'importanza di diversificare il loro portafoglio".
Tesi supportata dagli stessi numeri, visto che attualmente, come riferisce il presidente Inps, "18,5 milioni di italiani hanno ricevuto un'identità digitale Inps e di questi 13 milioni sono lavoratori. Ma rimangono 12 milioni di contribuenti Inps senza 'pin' dei quali il 42% 'under 40' e 34% fra i 40 e i 50 anni".
L'iniziativa, dunque, battezzata "cittadino digitale", vede l'Inps a fianco dell'Agid proprio per ridurre il digital divide e facilitare la massima diffusione dello Spid.
A ricevere la busta saranno i dipendenti privati mentre quelli del pubblico la vedranno acclusa al cedolino paga.
Quanto al contenuto, le lettere arancioni riporteranno un prospetto dell'estratto conto contributivo e una simulazione di base della pensione, oltre all'informazione sui vantaggi e all'invito ai destinatari a richiedere Spid per accedere alle funzionalità aggiuntive offerte dai servizi online.
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