Si conferma, insomma, la prosecuzione di un lavoro già da qualche tempo in corso (leggi: "Avvocati e professionisti: addio agli studi di settore").
Ma le richieste dei professionisti, sulle quali il Governo e l'amministrazione finanziaria stanno mostrando notevoli aperture, sono anche altre.
La sospensione feriale dei termini amministrativi nel mese di agosto, ad esempio, potrebbe essere inserita nel decreto correttivo sulle semplificazioni.
Vi è inoltre l'idea di ridurre gli adempimenti, anche al fine di minimizzare la pressione fiscale e combattere l'evasione.
Qualche spiraglio di concretizzazione lo ha guadagnato, poi, la proposta avente ad oggetto la deducibilità delle spese che i professionisti sostengono per la formazione continua: in proposito la richiesta del Parlamento, fatta ai professionisti per il tramite del presidente della commissione finanze del Senato Marino, è quella di presentare una proposta organica di discussione che permetta di avere una visione di insieme, presupposto imprescindibile per tentare di fare qualcosa in merito.
Il confronto fatto a Torino tra commercialisti, Governo e Parlamento, almeno sul piano degli intenti, sembra insomma essere stato decisamente proficuo.
Ora non resta che attendere che si passi dalle parole ai fatti.
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