di Marina Crisafi - Via libera al part-time agevolato che consente ai lavoratori prossimi alla pensione di uscire dal lavoro con orari ridotti ma con il diritto al trattamento previdenziale integrale. E' stato firmato ieri infatti dal ministro del lavoro, di concerto con quello dell'economia, il decreto attuativo della misura introdotta dalla legge di stabilità 2016 (qui sotto allegato), estesa anche ai lavoratori pubblici dal Milleproroghe (l. n. 21/2016 di conversione del dl n. 210/2015), ma fruibile per ora esclusivamente dai lavoratori del settore privato con contratto a tempo indeterminato full-time, in possesso dei requisiti contributivi minimi che maturano l'età per la pensione di vecchiaia entro il 31 dicembre 2018.
Il decreto è stato trasmesso ora alla Corte dei Conti e diventerà subito operativo non appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Vediamo come funzionano le nuove regole:
Orario di lavoro ridotto tra il 40% e il 60%
La misura introdotta dalla legge di Stabilità a favore del settore privato (e successivamente estesa al settore pubblico) consente al lavvoratore di trasformare il rapporto di lavoro da tempo pieno e indeterminato a part-time
a tempo determinato con scadenza fissata al compimento dell'età per la pensione di vecchiaia. Il part-time agevolato consentirà di ridurre l'orario di lavoro tra il 40% e il 60% ricevendo un premio cash direttamente in busta paga, pari all'importo dei contributi non versati dal datore di lavoro all'Imps.
I beneficiari
Possono avvalersi della misura che consente l'usicta graduale dall'attività lavorativa i dipendenti già in possesso del requisito contributivo che raggiungono l'età per la pensione di vecchiaia entro il 31 dicembre 2018, ossia, con 20 anni di contributi, 66 anni e 7 mesi per gli uomini e 65 anni e 7 mesi per le donne (negli anni 2016 e 2017).
Come si accede al beneficio?
Il lavoratore interessato deve richiedere all'Inps (per via telematica laddove in possesso del Pin ovvero rivolgendosi a un patronato o allo sportello dell'istituto) la certificazione attestante il possesso del requisiito contributo e la maturazione di quello anagrafico entro il 31 dicembre del 2018.
Una volta ottenuta la certificazione Inps, il lavoratore e il datore concordano, stipulando un contratto di lavoro a tempo parziale agevolato, la misura della riduzione di orario. Il datore trasmette quindi alla direzione territoriale del lavoro competente per territorio l'accordo raggiunto affinché la medesima rilasci entro 5 giorni lavorativi, il provvedimento di autorizzazione di accesso al beneficio.
Acquisito il provvedimento il datore di lavoro trasmette istanza telematica all'Inps che dovrà comunicarne l'accoglimento o il rigetto entro 5 giorni.
La durata
La durata dell'accordo stipulato tra datore e lavoratore è pari al periodo intercorrente tra la data di accesso al beneficio e quella di maturazione, da parte del lavoratore stesso, dell'età per il diritto alla pensione di vecchiaia.
Gli effetti del contratto decorrono dal primo giorno del periodo di paga mensile successivo a quello di accoglimento, da parte dell'Inps, dell'istanza.
I contributi
Per il periodo di riduzione della prestazione lavorativa, viene riconosciuta al lavoratore la contribuzione figurativa corrispondente alla prestazione non effettuata, in modo che al momento in cui matura l'età pensionabile possa percepire l'intero importo della pensione senza alcuna penalità.
La somma erogata mensilmente dal datore di lavoro (corrispondente ai contributi previdenziali sull'orario non lavorato), inoltre, chiarisce il decreto, è onnicomprensiva, non concorre alla formazione del reddito e non è assoggettata ad alcuna forma di contribuzione ivi inclusa quella relativa all'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
Il testo del decreto sul part-time agevolato