Presentata la risoluzione per la concessione di "correttivi" ai debitori decaduti dalla rateizzazione prima della riforma fiscale

di Marina Crisafi - Chi è decaduto dalla rateizzazione di Equitalia prima della riforma potrà essere riammesso al pagamento dilazionato senza dover pagare le vecchie rate. È questo il succo della risoluzione presentata in Commissione Finanze della Camera in questi giorni, su una questione, peraltro, già sollevata dall'amministratore delegato di Equitalia, Ernesto Maria Ruffini, nelle scorse settimane.

Nello specifico, con la risoluzione si chiedono al governo una serie di "correttivi" sulla riforma fiscale (legge delega n. 23/2014), prevedendo per tutti i contribuenti decaduti dal pagamento delle dilazioni delle cartelle, in data antecedente o successiva all'entrata in vigore del d.lgs. 159/2015 (sulla riforma della riscossione), la possibilità di richiedere entro 60 giorni dalla stessa, una nuova rateizzazione senza dover pagare le rate già scadute e soprattutto senza dover versare in un'unica soluzione l'arretrato maturato.

La risoluzione chiede, inoltre, di individuare meccanismi idonei affinchè Equitalia possa avere la conoscibilità "dell'esistenza di provvedimenti di autotutela totale o parziale" e di poter attivare il blocco della riscossione anche laddove risultino sospensioni degli atti anche in altri procedimenti.

Oltre a questa novità, come annunciato nei giorni scorsi dall'ad Ruffini, c'è quella di far scendere il limite minimo delle rate mensili fino a 50 euro, con proposta di rientro inviata direttamente con la cartella (leggi: "Equitalia: rate da 50 euro al mese per tutti i debiti fino a 50mila euro").



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