di Marina Crisafi - Addio a bonus bebè, assegni e detrazioni varie. Per le famiglie arriva il contributo fisso universale di 150 euro al mese per ogni figlio fino ai 18 anni d'età. A prevederlo è il disegno di legge sui figli a carico presentato da 50 senatori del Pd con l'obiettivo di ridare fiato alle famiglie e rilanciare la natalità.
Il ddl, già incardinato in commissione finanze a palazzo Madama con inizio delle audizioni fissato per giovedì prossimo, delega il governo a riformare, semplificandola, la normativa riguardante le misure di sostegno per le famiglie, sostituendo quelle attualmente attive, oggi spezzettate e caotiche, con un "bonus" universale spettante indipendentemente dalle condizioni dei genitori
Nello specifico, è prevista l'assegnazione di 150 euro per figlio a carico fino ai 18 anni, con un ampliamento della platea che non tralascia gli incapienti e punta anche al ceto medio.
Ad averne diritto integralmente saranno tutte le famiglie con reddito Isee fino a 50mila euro, mentre è previsto un sostegno progressivamente ridotto per la fascia dai 50 ai 70mila euro.
Le soglie aumentano inoltre al crescere del numero dei figli (5mila euro per ogni figlio ulteriore) e l'assegno verrebbe versato, con importi inferiori (circa 100 euro), fino al compimento del 26simo anno di età.
L'intervento, a detta dei suoi promotori, porterebbe ad abbassare il costo di un bambino per tutta la durata dell'infanzia e dell'adolescenza, e non soltanto per i primi tre anni di vita, incoraggiando così le coppie ad avere un figlio in più.
Sotto il nodo risorse, in ogni caso, le misure comportano, secondo le simulazioni presentate durante la conferenza stampa, una spesa di oltre 23 miliardi di euro. Per cui, l'iter di approvazione del ddl non sarà affatto scontato.