di Marina Crisafi - Mancano poche ore ormai all'avvio di quella che è stata definita una piccola "rivoluzione" fiscale: l'invio delle notifiche delle cartelle di pagamento via pec per società, imprenditori, lavoratori autonomi e contribuenti che ne fanno richiesta. Entra in vigore domani infatti l'art. 14 del decreto legislativo n. 159/2015, che obbliga Equitalia a notificare gli atti ai soggetti sopraindicati esclusivamente tramite posta elettronica certificata.
Analogamente, tutte le società e le ditte individuali, al pari dei professionisti, saranno obbligate a dotarsi di una pec.
Rimane facoltativa, invece l'opzione per i singoli contribuenti, che, salvo richiesta esplicita, continueranno a ricevere le cartelle esattoriali in forma cartacea tramite posta o con notifica a mano.
Il registro
Da domani, dunque, addio a buste verdi e raccomandate: gli atti arriveranno solo in forma telematica all'indirizzo di posta elettronica certificata comunicato alla camera di commercio o all'ordine di iscrizione (il c.d. registro Ini-Pec).
L'agenzia della riscossione provvederà ad estrarre le mail dei destinatari da tale indice nazionale.
Come funziona la notifica
Come comunicato dalla stessa agenzia con una nota inviata nei giorni scorsi al Consiglio Nazionale dei Commercialisti, la novità andrà a "potenziare la diffusione dell'utilizzo della posta elettronica certificata, migliorando l'efficienza del processo di notifica e rendendo meno onerosa l'interlocuzione con Equitalia" visto che chi è dotato di pec, per scelta o per obbligo, riceverà tempestivamente sulla propria casella mail le comunicazioni senza essere costretto, in caso di temporanea assenza dal proprio domicilio, a dover ritirare gli atti presso gli uffici postali/comunali.
Se la notifica non va a buon fine, nel caso di indirizzo pec non valido o inattivo, o nel caso in cui la casella mail risultasse satura malgrado il secondo tentativo effettuato dopo 15 giorni dal primo, ricorda Equitalia, "l'atto sarà inviato telematicamente alla CCIAA competente per territorio e sarà sempre disponibile online in un'apposita sezione del sito Internet. Il contribuente, inoltre, verrà informato del deposito "telematico" dell'atto tramite una raccomandata A/R".
In tutti gli altri casi, la notifica si considererà perfezionata nel momento in cui Equitalia riceverà la comunicazione (da parte del gestore dell'indirizzo di posta elettronica certificata) dell'avvenuta consegna del messaggio nella casella del destinatario.
I nodi della riforma
Tuttavia, anche se l'obbligo scatta da domani, il sistema di notifica telematica è stato già avviato da tempo da Equitalia, la quale ha riscontrato risultati poco soddisfacenti, legati soprattutto alla non corretta manutenzione delle caselle mail da parte di professionisti e imprese (a causa di mancati rinnovi degli abbonamenti, omessa segnalazione di cambi di indirizzo, ecc.). Difatti, su circa 2,5 milioni di cartelle notificabili via pec, lo scorso anno l'agente della riscossione ne ha trasmesso con successo soltanto 1 milione.
Per cui, al fine di non vanificare gli effetti della riforma, lo stesso ministero dello sviluppo economico ha inviato nei giorni scorsi una nota ai vari consigli nazionali delle categorie professionali invitandoli a sollecitare gli ordini ad ottemperare agli obblighi di legge di aggiornamento dell'Ini-pec, garantendo così il flusso regolare delle notifiche.