di Marina Crisafi - Non lavorare e avere 2.500 franchi al mese per tutta la vita? Un sogno, o, per molti un'utopia, che in Svizzera da oggi potrebbe diventare realtà. I cittadini elvetici sono chiamati infatti ad esprimere il loro voto nel referendum che, tra gli altri quesiti, vuole dare il via libera al "reddito di base incondizionato" teso a garantire una vita dignitosa a tutti, assicurando un importo minimo mensile pari a 2.500 franchi, ossia, circa 2.250 euro. Nello specifico, se passasse il sì, verrebbe introdotta una integrazione per tutti coloro che già lavorano e guadagnano meno di questa cifra (che comunque non fa parte del quesito referendario ma è stata annunciata dai promotori), mentre a chi non lavora sarebbe assicurato l'intero importo. Il reddito di cittadinanza spetterebbe anche agli stranieri che risiedono da almeno 5 anni nel Paese, mentre ai minori andrebbero 625 euro.
Non è detto però che il referendum venga approvato, i sondaggi infatti vedono il "no" in netto vantaggio e anche il governo si è detto contrario alla proposta a causa delle ingenti risorse che richiederebbe, che sarebbero difficilmente sostenibili (si parla di un conto federale da circa 25 miliardi di franchi). Sul fronte del sì invece l'idea, per secoli considera utopica, è diventata indispensabile, rappresentando un primo "test" per una società che registra ormai crescenti gap salariali e che ha preso atto della scomparsa di determinate occupazioni sulla scia della rivoluzione digitale.
Se vince il sì, la Svizzera sarebbe il primo Paese al mondo con un reddito assicurato dallo Stato a tutti, incondizionato ed esentasse, che andrebbe a sostituire gli strumenti di welfare attualmente attivi.
In Italia, la proposta dell'introduzione di un reddito di cittadinanza chiesta dal M5S è arenata da tempo in Parlamento. Stando alle dichiarazioni del governatore della banca d'Italia Ignazio Visco al festival dell'economia, come riportato da Askanews, un reddito minimo garantito "sarebbe insostenibile". "Se dessimo 500 euro per 12 mesi a ogni cittadino - ha spiegato Visco - il totale sarebbe il 20% del Pil, e questo è impossibile".