Nonostante le rassicurazioni delle banche centrali, la volatilità è stata la protagonista del mercato valutario con la sterlina crollata ai minimi e più in generale gli operatori economici europei e statunitensi temono che l'esito del referendum abbia pesanti ripercussioni sui loro business anche nel lungo periodo.
Eppure, l'inaspettata vittoria della Brexit sembra poter aprire la strada a nuove opportunità per alcune categorie di professionisti.
Si tratta di quelle categorie che dispongono degli strumenti conoscitivi ed operativi per destreggiarsi in un territorio ancora inesplorato.
E tra queste vi è sicuramente la categoria degli avvocati che, secondo quando afferma The Wall Street Journal, potrebbero essere chiamati, in un momento storico di profonda incertezza, a fornire consulenza legale nei settori in cui l'uscita di Londra dall'Unione Europea lascia spazio a scenari quanto mai lacunosi: l'imposizione fiscale, l'antitrust, l'immigrazione, la proprietà intellettuale, gli accordi commerciali e l'occupazione concretizzano i campi minati nei quali le law firm stanno già iniziando a muoversi tra consulenze, pareristica e contrattualistica.
Molti nuovi potenziali clienti avranno dunque necessità di un supporto professionale per riuscire a districarsi nelle complesse implicazioni legali che derivano dall'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea. L'articolo pubblicato sul prestigioso quotidiano internazionale, a poche ore dalla chiusura delle polling station, scatta dunque un'istantanea intrisa di opportunità per gli studi legali e per gli avvocati d'affari che, non a caso, si stanno già attrezzando per rispondere ai contraccolpi della Brexit.
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