Il 19 gennaio scorso è stato convertito in legge, con modificazioni il decreto-legge 19 novembre 2004, n. 277, recante interventi straordinari per il riordino e il risanamento economico dell'Ente Ordine Mauriziano di Torino. Lo storico Ordine è titolare dell'ospedale Umberto I di Torino, che costituisce uno dei principali presìdi ospedalieri della regione Piemonte L'Ente svolge, altresì, attività sanitaria presso l'Istituto per la ricerca e la cura del cancro (IRCC) di Candiolo (TO), indicato come polo oncologico con afferenza all'intero territorio regionale per le specialità dallo stesso trattate. Le vicende finanziarie del suddetto ente hanno pertanto più volte destato preoccupazione e allarme nell'opinione pubblica. È noto, infatti, che il grave dissesto finanziario in cui versa l'Ordine Mauriziano, ammontante a circa 350 milioni di euro, è tuttora persistente, nonostante le significative misure di risanamento tempestivamente avviate dal commissario straordinario. Inoltre, la situazione debitoria dell'Ente e l'incertezza sul suo futuro hanno indotto i creditori a promuovere numerose azioni esecutive. A fronte della gravissima situazione e sulla base del protocollo d'intesa già approvato tra l'Ordine Mauriziano e la regione Piemonte, quest'ultima si è impegnata al rilancio dell'ente attraverso l'erogazione di un contributo straordinario di 50 milioni di euro e siglando un'apposita Convenzione con la quale viene confermato per il triennio 2003-2006 il finanziamento annuale di 120 milioni di euro. Il provvedimento d'urgenza affronta, quindi, anche sotto il profilo strutturale, il futuro dell'ente, preoccupandosi, da un lato, di garantire la prosecuzione dell'attività sanitaria dell'Ordine Mauriziano; dall'altro, di avviare le procedure finalizzate al risanamento economico dello stesso, anche mediante l'utilizzazione dei beni facenti parte del suo patrimonio disponibile attraverso la costituzione di un'apposita fondazione. In particolare, si prevede la conservazione dell'Ente Ordine Mauriziano, quale "ente ospedaliero" in attesa che la regione Piemonte ne disciplini, con apposita legge regionale, la natura giuridica e l'inserimento nel proprio ordinamento giuridico sanitario. Con norma transitoria si prevede altresì, che l'Ente, costituito dai presìdi ospedalieri dell'Umberto I di Torino e dell'Istituto per la ricerca e la cura del cancro (IRCC) di Candiolo, nelle more dell'adozione di specifiche norme da parte della regione, continui a svolgere la propria attività nel rispetto delle disposizioni previste dallo statuto e dalla normativa vigente. Il rimanente patrimonio immobiliare e mobiliare dell'Ente, formato da beni di rilevante valore storico-artistico-culturale e da altre unità immobiliari e agrarie, viene trasferito alla Fondazione Mauriziana, costituita a norma dello stesso decreto. La Fondazione succede in tutti i rapporti attivi e passivi dell'Ente, ivi compresi quelli contenziosi, ad eccezione dei rapporti di lavoro relativi al personale impiegato nelle attività ospedaliere, e nelle situazioni debitorie e creditorie maturate dall'Ente fino alla data di entrata in vigore del presente decreto. La Fondazione inoltre partecipa ad altra Fondazione che sarà costituita per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale di pertinenza sabauda esistente nella regione Piemonte, indicando, a tale fine, in una allegata tabella, i beni di particolare importanza storica-artistica che saranno conferiti in uso alla Fondazione Mauriziana per la stessa partecipazione. Infine, viene conservata allo Stato una funzione di "vigilanza" sulla prima Fondazione, demandando ad un decreto del Ministro dell'interno, da adottarsi con il concerto dei Ministri dell'economia e delle finanze e per i beni e le attività culturali, l'approvazione del relativo statuto.
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