di Marina Crisafi - Inasprimento delle pene per i reati contro gli animali. Perché non bastano le multe: chi li abbandona, abusa di loro, li vende o li uccide deve andare in prigione. È questa la ratio della nuova proposta di legge presentata alla Camera dai deputati Paolo Bernini e Vittorio Ferraresi del M5S, nata sullo slancio della campagna lanciata dall'associazione Animalisti Italiani Onlus, al fine di colpire in modo più duro i gravissimi e continui maltrattamenti inflitti agli animali in svariate modalità.
In Italia, a differenza di altri Stati d'Europa (dove l'ammenda va ad aggiungersi al carcere), il reato di maltrattamento, spiegano, infatti, i firmatari, prevede da 3 a 18 mesi di carcere "o" la multa da 5mila a 30mila euro.
Il fine della pdl, rubricata "Modifiche al codice civile, penale, alla legge n. 189/2004 e alla l. n. 157/1992 in materia di tutela degli animali", è dunque quello di impedire che la pena della reclusione possa essere commutata in pecuniaria, prevedendo contemporaneamente l'attivazione di percorsi rieducativi per chi si macchia di tali violenze, magari in strutture come i canili.
La proposta, inoltre, mira ad introdurre nuove fattispecie di reato: come il maltrattamento sessuale di animali e l'organizzazione di spettacoli vietati (per es. i combattimenti), oltre al maltrattamento "colposo" per chi, ad esempio, lascia un animale in macchina.