La Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione (Sent. n. 3745/2005) conformandosi al principio maggioritario più volte espresso dalla Corte, ha stabilito che "la presunzione di responsabilità ex art. 2051 non è applicabile nei confronti della P.A. per quelle categorie di beni che sono oggetto di utilizzo generale e diretto da parte di terzi perché in questi casi non è possibile un efficace controllo ed una continua vigilanza da parte della P.A. tale da impedire l'insorgere di cause di pericolo per i cittadini". I Giudici di Piazza Cavour sono quindi tornati a precisare che in questi casi "deve essere applicato l'art. 2043 c.c., che impone l'osservanza della norma primaria del neminem laedere", con la conseguenza che spetta al danneggiato dare la prova, attraverso mezzi istruttori, della presunta esistenza dell'insidia/trabocchetto e quindi della responsabilità della PA.
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