di Marina Crisafi - Diritto all'oblio e niente informazioni su fallimenti vecchi. Ma anche limiti alla conservazione dei dati e maggiori tutele sulle notizie diffuse. Sono queste le novità salienti del "Codice di deontologia e buona condotta per il trattamento dei dati personali effettuato a fini di informazione commerciale", in vigore dal 1° ottobre scorso.
Il codice, promosso dal Garante per la privacy e redatto insieme a diverse associazioni di categoria e di consumatori interessate, riguarda le società che raccolgono e offrono informazioni sull'affidabilità commerciale di imprenditori e manager. Tali società dovranno, dunque, conformare il trattamento dei dati personali trattati alle nuove regole e qualsiasi condotta non conforme sarà considerata illecita.
La finalità del codice
Il nuovo codice disciplina un settore molto importante per il mercato fissando i binari entro i quali dovranno utilizzarsi le banche dati e gli strumenti di analisi, nel rispetto della dignità e della riservatezza dei soggetti. Come più volte sottolineato dal Garante, intervenuto negli anni sui numerosi ricorsi e segnalazioni presentati riguardo a tale attività, l'utilizzo non corretto delle banche dati e degli strumenti di analisi può arrecare danni seri alla dignità e alla riservatezza delle persone coinvolte, soprattutto laddove le informazioni raccolte e utilizzate si rivelino inesatte, non aggiornate o destinate a rimanere private.
"Con questa consapevolezza - ha sottolineato il presidente dell'Authority, Antonello Soro - si sono individuate soluzioni innovative alle criticità emerse nella pratica quotidiana, coniugando
esigenze di semplificazione degli adempimenti cui le società di informazione commerciale sono tenute, con il diritto alla protezione dei dati personali dei soggetti coinvolti. Si è così declinato, in forme nuove, quel bilanciamento tra libertà dell'iniziativa economica privata e sicurezza, dignità, libertà individuale".
Le principali novità
Tra le principali novità previste dal codice, c'è la sicurezza dei dati raccolti. A tal fine, le società che offrono le informazioni sull'affidabilità commerciale di manager e imprenditori potranno prelevare dati solo da fonti pubbliche, ovvero direttamente dall'interessato. Viene disciplinato inoltre una sorta di diritto all'oblio, prevedendo che nelle schede informative non possano essere inserite notizie, come ad esempio, il fallimento di una società di cui non si possiedono più partecipazioni o procedure concorsuale vecchie di oltre dieci anni.
Viene sancito inoltre che i dossier debbano essere sempre aggiornati e un tetto alla conservazione dei dati che potranno essere tenuti soltanto entro precisi limiti temporali.
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