di Lucia Izzo - Lo Stato promette una presa di posizione sul fenomeno delle slot machine nei bar e nelle tabaccherie che "se da un lato garantisce importanti entrate erariali (8,7 miliardi nel 2015), dall'altro comporta conseguenze sociali che non possono più essere trascurate, come invece si è fatto negli anni scorsi".
La promessa giunge dal Governo e, in particolare, dal sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta all'esito della Conferenza unificata Stato-Regioni: "Entro il prossimo 20 ottobre sarà varato il testo della riforma del settore del gioco d'azzardo".
La "drastica riduzione di offerta dei giochi sul territorio" dovrebbe portare a diminuire le slot machine del 30% su oltre 380 mila presenti negli esercizi commerciali.
Le nuove regole sulle slot
Nel documento in fase di elaborazione, Stato e Regioni propendono per operare una significativa riduzione delle slot nei pubblici servizi, come i bar, e nelle rivendite di tabacchi. Una vera e propria eliminazione sarà presumibilmente effettuata "negli esercizi generalisti secondari: ristoranti, alberghi, esercizi commerciali, edicole, stabilimenti balneari e rifugi alpini".
Altri possibili interventi potrebbero essere quelli tesi a innalzare il livello dei punti gioco introducendo una certificazione di doppio livello (classe A e classe B) e un rigoroso sistema di controlli; stabilire nuovi orari, con un'apertura minima dei punti gioco di 12 ore, la cui distribuzione nell'arco della giornata resta di competenza dell'ente locale; inasprire i controlli contro il gioco illegale, attribuendo competenze specifiche anche agli organi di Polizia locale; impegnare il governo all'apertura di un confronto a livello europeo per favorire una legislazione comunitaria omogenea sulla pubblicità.
Il governo vorrebbe anche "avviare una regolazione dell'attuale disciplina dei Casinò, finalizzata a ridurre la frammentazione della diffusione territoriale del gioco".
Lotta alla ludopatia
A preoccupare il Governo è, in particolare, il fenomeno della ludopatia e la necessità di arginarlo con misure preventive, sia per evitare che i minori accedano ai giochi, sia per tutelare la salute pubblica messa a repentaglio dalla diffusione delle slot machine illegali.
Si rende quindi necessario "regolare la diffusione e la distribuzione dell'offerta di gioco nel territorio, tenendo conto delle accresciute esigenze sociali e delle scelte, in generale restrittive da parte degli enti locali".
Tra le misure già adottate nella legge di Stabilità 2016, emergono, oltre alla riduzione di almeno il 30% delle awp (le nuove slot) in circolazione, anche il passaggio alle awp esclusivamente da remoto (per poterle controllare e verificarne l'effettivo volume di gioco), la drastica riduzione degli spazi pubblicitari e l'innalzamento del Preu (il prelievo erariale unico).
Per il taglio netto al gioco d'azzardo, dovrebbero essere sbloccati ben 50 milioni di euro che la legge di Stabilità ha riservato alla lotta alla ludopatia, da ripartire regione per regione secondo questo schema: 3,7 milioni al Piemonte, 106mila euro alla Valle D'Aosta, 8,2 milioni alla Lombardia, 416mila euro alla Provincia di Bolzano, 438mila a quella di Trento, 4 milioni alla Regione Veneto, 1 al Friuli Venezia Giulia, 1,3 alla Liguria, 3,7 all'Emilia Romagna, poco più di 3,1 milioni alla Toscana, 751mila euro all'Umbria, 1,2 milioni alle Marche, 4,8 al Lazio, 1,1 all'Abruzzo, 261mila euro al Molise, 4,6 milioni alla Campania, 3,3 alla Puglia, 474mila euro alla Basilicata, 1,6 milioni alla Calabria, 4,1 milioni alla Sicilia e 1,3 alla Sardegna.