di Gabriella Lax - Meno compiti a casa per gli studenti. E' questo uno degli obiettivi che si prefigge la riforma sulla "Buona scuola". Se, da un lato, i provvedimenti assunti dal nuovo Governo hanno destato non poche preoccupazioni tra gli insegnanti (basta pensare, ad esempio, alle polemiche per le modalità di assunzione o per quelle dell'aggiornamento), per un altro verso sembra che invece, proprio grazie ad essa, gli studenti potranno tirare un sospiro di sollievo.
Qualche giorno fa ha fatto scalpore la notizia della mamma milanese che ha giustificato la figlia per il mancato svolgimento dei compiti perché, ha scritto, "Dopo 8 ore di scuola, dalle 17 alle 19.30 ha dedicato il suo tempo libero restante ad attività ricreative e sportive".
Per il ministro dell'istruzione Stefania Giannini proprio grazie alla riforma i problemi legati ai compiti a casa troveranno soluzioni. Il ministro sembra non nutrire molta simpatia per i professori che caricano gli studenti di compiti per casa, adombrando addirittura che in questi casi, si tratti di insegnanti "non sicuri di sé".
E allora la Giannini cerca di tranquillizzare i genitori preoccupati per la mole dei compiti assegnati ai figli. Perplessità comprensibili poiché quando il carico supera certi limiti "è legittimo nutrire delle perplessità. Ma non preoccupatevi - sostiene la ministra - con la riforma le cose cambieranno, la scuola diventerà più innovativa".
Certo i compiti per casa non potranno essere "aboliti". Oltretutto continua ad essere sacrosanta la libertà d'insegnamento. Piuttosto, secondo le intenzioni del ministro, si opterà per un cambiamento culturale nella scuola con modalità innovative e interattive di lavoro in classe e fuori dalla classe.
Il carico di compiti andrà dosato in relazione all'età degli alunni ma proprio con le nuove modalità previste dalla legge 107 sia i ragazzi che i docenti saranno maggiormente responsabilizzati.
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