di Lucia Izzo - Divorzio lampo quello che ha coinvolto una coppia saudita, il cui matrimonio ha avuto fine appena due ore dopo il fatidico "si". Colpa di lei che sarebbe venuta meno alla promessa di non condividere con nessuno immagini o video delle nozze. Galeotto fu "Snapchat" a mezzo del quale la sposa avrebbe inviato alle amiche foto della cerimonia, scatenando la reazione del neo sposo di cancellare subito il matrimonio e chiedere il divorzio.
Un atteggiamento che ha diviso i parenti dei due, tra chi parla di decisione affrettata e chi, invece, è d'accordo con lo sposo: come ha spiegato il fratello di lei, infatti, era stato stipulato un accordo prematrimoniale tra i due, in base al quale lei non avrebbe dovuto usare social-media come Snapchat, Instagram e Twitter per postare o inviare le foto.
Una vicenda che molti potrebbero definire assurda, al pari di quella, assai recente, proveniente dagli Emirati Arabi, in cui il marito ha chiesto il divorzio dopo aver visto la moglie per la prima volta senza trucco dopo il matrimonio.
Solo in quel momento il neo sposo 30enne si sarebbe reso conto che la consorte, di 24 anni, si era presentata sempre indossando una "maschera di makeup" oltre ad essersi sottoposta a interventi di chirurgia estetica, ad aver indossato ciglia fine e lenti a contatto colorate. Un "inganno" che si è rivelato dopo un bagno al mare e che ha provocato l'immediato divorzio.
Chiudere il rapporto con una simile rapidità e leggerezza, tuttavia, non è consentito nel nostro ordinamento, dove spicca però la figura del divorzio breve
, introdotta soltanto di recente con la legge n. 55/2015. La nuova disciplina riduce i tempi della separazione che, tuttavia, è sempre richiesta come presupposto per il divorzio e deve altresì essersi protratta ininterrottamente (per approfondimenti: Il divorzio breve. Guida, fac-simile di ricorso e testo della legge).In caso di separazione giudiziale, dopo che i coniugi sono comparsi innanzi al Presidente del Tribunale, basterà un anno di tempo per porre fine al matrimonio, mentre in caso di separazione consensuale, invece, il termine di un anno si riduce, ulteriormente, a sei mesi.
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