di Roberto Paternicò - La BCE (Banca Centrale Europea), nel recente rapporto semestrale sulla stabilità finanziaria, illustrato da Mario Draghi, identifica le situazioni a rischio nell'area euro ed evidenzia le aumentate criticità dei mercati finanziari.
Il sistema finanziario dell'area dell'euro, seppur ha mostrato capacità di recupero mantenendo basso il rischio di stress sistemico con l'intervento di correttivi globali sugli "asset", é oggi soggetto all'incertezza politica europea, all'attesa dei cambiamenti della politica degli Stati Uniti nonché alle vulnerabilità del sistema bancario europeo a causa di fattori strutturali, nonostante l'innalzamento della curva dei rendimenti.
Il sistema, quindi, ha retto ai ripetuti attacchi delle turbolenze dei mercati, nel corso degli ultimi sei mesi, ma i rischi per la stabilità finanziaria potranno essere sospinti dai mutamenti del mercato del risparmio, a livello mondiale.
Vi potrebbero essere ulteriori modifiche dei prezzi delle attività, innescati da eventi politici nelle economie avanzate e dalle vulnerabilità esistenti nei mercati emergenti. I cambiamenti nelle politiche economiche degli Stati Uniti sono molto incerte e l'economia dell'area euro ne potrebbe risentire direttamente sia per i rapporti commerciali sia per i possibili effetti della ricaduta di maggiori interessi e del tasso d'inflazione atteso negli Stati Uniti.
I rischi si estendono, anche, all'economia reale, a causa della sostenibilità del debito derivante da una maggiore incertezza politica, ritardando le tanto necessarie riforme fiscali e strutturali ovvero, in un peggiore scenario, riaccendendo forti pressioni sui titoli sovrani più deboli.
I rischi per la stabilità finanziaria nell'area dell'euro derivano, anche, dal settore finanziario, non bancario. I fondi di investimento, in particolare, sono cresciuti rapidamente negli ultimi anni e necessitano di un forte monitoraggio, poiché, molti di questi sono esposti a squilibri di liquidità interconnessi con gli istituti di credito.
La BCE ha individuato quattro rischi sistemici per la stabilità finanziaria nel corso dei prossimi due anni:
- repricing del rischio globale che porta al contagio finanziario, innescato da incertezza politica, accresciuta nelle economie avanzate e per la fragilità dei mercati emergenti;
- debole redditività delle banche ed alti livelli dei crediti deteriorati in alcuni Paesi;
- sostenibilità del debito pubblico, in un contesto di bassa crescita, se l'incertezza politica porterà in stallo le riforme a livello nazionale ed europeo;
- lo stress dei fondi di investimento che amplificano i rischi di liquidità e le più ampie ricadute per il sistema finanziario.