Avv. Isabella Vulcano - Il ministero dell'Economia sembra voler "venire incontro" al contribuente da quello che si evince nell'atto di indirizzo relativo alla politica fiscale dell'Italia dei prossimi tre anni che è stato pubblicato lo scorso 19 novembre dal ministro Padoan.
A quanto pare, l'intenzione è quella di ridurre l'invasività dei controlli effettuati dal fisco, per lo meno verso quei soggetti considerati a " basso rischio" di evasione.
Si vuole, quindi, migliorare e rafforzare il rapporto tra fisco e contribuenti facilitando l'adempimento tributario e fornendo servizi sempre più qualificati anche nell'ottica di favorire un maggior investimento in Italia da parte delle imprese estere.
Cosa viene disposto in concreto
Vediamo più da vicino quali sono, concretamente, gli obiettivi del fisco per i prossimi tre anni:
- Per quanto riguarda le imprese ed i lavoratori autonomi si propende verso una abolizione degli studi di settore individuando soluzioni di semplificazione degli oneri relativi alle dichiarazioni fiscali, con l'uso di informazioni già presenti nelle banche dati da parte dell'amministrazione finanziaria;
- Il potenziamento dei servizi telematici che consisterà, anche, nel predisporre i servizi per la generazione, trasmissione, ricezione delle fatture elettroniche anche tra privati e non solo verso le amministrazioni pubbliche;
- Maggiore diffusione della dichiarazione precompilata, accelerare i rimborsi fiscali sia per imprese che per cittadini, nonché incentivare il ravvedimento operoso;
- Naturalmente non cesserà la lotta contro l'evasione e, a tale scopo, ci si propone l'utilizzo di apposite banche dati per facilitare l'individuazione di soggetti evasori.