di Valeria Zeppilli - Il decreto legge numero 69/2013, all'articolo 73, ha previsto la possibilità per i laureati in giurisprudenza più meritevoli di accedere a degli stage di formazione teorico-pratica presso gli uffici giudiziari.
L'esperienza ha una durata di 18 mesi, non può essere ripetuta e ha ad oggetto l'assistenza ai magistrati di corti d'appello, tribunali, uffici requirenti, tribunali di sorveglianza, tribunali per i minorenni, uffici della giustizia amministrativa.
I requisiti per accedervi sono il possesso di una laurea in giurisprudenza conseguita all'esito di un percorso di studi di durata almeno quadriennale, una media di almeno 27/30 negli esami di diritto costituzionale, diritto privato, diritto processuale civile, diritto commerciale, diritto penale, diritto processuale penale, diritto del lavoro e diritto amministrativo o un punteggio di laurea di almeno 105/110. I tirocinanti, poi, non devono aver compiuto i trenta anni di età e devono essere in possesso dei requisiti di onorabilità (non devono cioè aver riportato condanne per delitti non colposi o a pena detentiva per contravvenzioni e non devono essere stati sottoposti a misure di prevenzione o sicurezza).
In generale si prevede che il tirocinio giudiziario, oltre a non comportare la costituzione di un rapporto di lavoro subordinato o autonomo, non dà diritto a compensi, né a trattamenti previdenziali o assicurativi da parte della PA.
Tuttavia, in presenza di determinati requisiti stabiliti annualmente dal Ministero della giustizia viene attribuita una borsa di studio in misura non superiore a 400 euro mensili.
Proprio tale aspetto sta facendo sorgere diversi dubbi e perplessità tra i tirocinanti.
Basti pensare che per l'anno 2015 il decreto definitivo relativo alla determinazione annuale delle risorse destinate all'attribuzione di borse di studio e per la definizione dei requisiti per la presentazione delle relative domande è stato emanato il 15 ottobre 2015 e che l'elenco degli aventi diritto alle borse per il secondo semestre è stato pubblicato il 21 luglio 2016, mentre quello relativo al primo semestre nell'aprile precedente.
Quest'anno, invece, ancora tutto tace e siamo in ulteriore ritardo rispetto a quello notevole già maturato lo scorso anno. Se le tempistiche sono queste, insomma, i tirocinanti del 2016 devono mettersi l'anima in pace: c'è ancora da attendere un bel po'.
Sempre in materia di tirocini si segnala, però, una bella novità che dovrebbe riguardare il periodo di perfezionamento di un anno nell'ambito dell'ufficio del processo, riservato ai tirocinanti ai sensi dell'articolo 37, comma 11, del decreto legge numero 98/2011 dal d.m. 20 ottobre 2015.
Oggi, infatti, nelle more dell'approvazione della Legge di bilancio per il 2017, è stata paventata la proroga (inserita nel testo approvato alla Camera) del periodo di tirocinio, per una durata non superiore a dodici mesi, concessa su richiesta degli interessati e con mantenimento del diritto alla borsa di studio.
Per tale proroga occorre, tuttavia, attendere l'approvazione definitiva.