di Lucia Izzo - Verso l'addio al monopolio Siae? A quanto pare sì. Il governo ha approvato, infatti, in via preliminare il decreto legislativo di attuazione della direttiva 2014/26/UE sulla gestione collettiva dei diritti d'autore e dei diritti connessi e sulla concessione di licenze multi-territoriali per i diritti su opere musicali per l'uso online nel mercato interno.
Nello specifico, lo schema di decreto legislativo (qui sotto allegato), che ha ricevuto il via libera nel Consiglio dei Ministri del 14 dicembre scorso, disciplina: l'organizzazione, l'attività ed i profili di trasparenza degli organismi di gestione collettiva stabilendo regole precise sull'attività di riscossione e impiego dei proventi; l'obbligo di una relazione di trasparenza annuale; i criteri per la concessione, da parte degli organismi di gestione collettiva, di licenze multi-territoriali per l'esercizio di diritti su opere musicali diffuse su reti on line; la vigilanza del Ministero.
Ci si avvia sempre di più verso un mercato libero per quanto riguarda la gestione dei diritti d'autore e diritti connessi, come precisato nello schema di decreto legislativo. Nel provvedimento, si legge che i titolari dei diritti potranno affidare liberamente a un organismo di gestione collettiva o a un'entità di gestione indipendente di loro scelta la gestione dei loro diritti, delle relative categorie o dei tipi di opere e degli altri materiali protetti per i territori da essi indicati. Ciò anche indipendentemente dallo Stato dell'Unione europea di nazionalità, di residenza o di stabilimento dell'organismo di gestione collettiva, dell'entità di gestione indipendente o del titolare dei diritti.
Ne risulta notevolmente ridimensionato il ruolo della SIAE, che attualmente detiene l'esclusiva legale su tale settore, in qualità di unico ente che si occupa nel nostro paese di gestire e riscuotere i proventi derivanti dallo sfruttamento economico delle opere musicali e letterarie altrui e che, inoltre, può pretendere il pagamento delle royalties in occasione di eventi musicali.
Il decreto menziona espressamente i requisiti di cui devono disporre gli organismi di gestione collettiva diversi dalla Società Italiana degli Autori e degli Editori e le entità di gestione indipendente che svolgono attività di amministrazione e di intermediazione dei diritti connessi al diritto d'autore, prevedendone tra l'altro la forma giuridica consentita, una governance idonea e qualificata, un sistema di rendicontazione adeguato.
Pronti a dire addio all'unico ente, si profila la possibilità futura di vedere la nascita di nuovi organismi di gestione collettiva dei diritti d'autore che dovranno essere dotati di assemblea generale dei membri; organo di amministrazione; organo di sorveglianza e organo di controllo contabile.
In particolare, gli amministratori degli organismi di gestione collettiva devono adempiere i doveri ad essi imposti dalla legge e dallo statuto con la diligenza richiesta dalla natura dell'incarico e dalle loro specifiche competenze. Essi gestiscono le attività secondo principi di sana e prudente amministrazione, nel rispetto delle procedure amministrative e contabili, nonché dei meccanismi di controllo interno.
Gli amministratori non potranno tuttavia assumere la qualità di soci illimitatamente responsabili in soggetti concorrenti, né esercitare un'attività concorrente per conto proprio o di terzi, né essere amministratori o direttori generali in soggetti concorrenti, salvo autorizzazione dell'assemblea generale dei membri.
Schema di d.lgs. di recepimento direttiva 2014/26/UE sulla gestione del diritto d'autore