Avv. Laura Bazzan - Su richiesta del Ministero della Salute, l'Istituto Superiore di Sanità ha espresso il proprio parere in merito all'eventuale tossicità dell'olio di palma negli alimenti, valutando e confrontando l'apporto di acidi grassi nell'organismo per mezzo dell'assunzione dell'olio di palma rispetto altri componenti della dieta.
Cos'è l'olio di palma e perché ha scatenato allarmismo
L'olio di palma è un olio di origine vegetale, estratto dalla polpa della palma da olio, costituito quasi interamente da lipidi, in particolar modo trigliceridi legati per la metà ad acidi grassi saturi, e per il resto da vitamina E, carotenoidi, fitosteroli. Gli acidi grassi saturi esercitano numerose funzioni fisiologiche nell'organismo e la loro necessaria assunzione varia in relazione all'età; il consumo eccessivo, tuttavia, è stato associato da alcuni studi medico-scientifici all'insorgenza di alcune patologie, specialmente di natura cardiovascolare.
Negli ultimi tempi, l'uso alimentare dell'olio di palma ha dato adito ad accese polemiche tra allarmismo e assoluzionismo; più recentemente, anche il noto produttore alimentare Ferrero è intervenuto nel dibattito, consacrando la scelta di utilizzare l'olio di palma in uno spot pubblicitario girato con la partecipazione di alcuni dipendenti, nel quale vengono mostrare le fasi di selezione delle materie prime e lavorazione dei prodotti in un quadro sostenibile e responsabile anche dal punto di vista ambientale. Il viceministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Andrea Olivero, nel suo intervento organizzato a Milano proprio da Ferrero, ha contrastato la campagna contro l'olio di palma.
La ricerca del ministero della Salute
Dalla ricerca condotta per conto del Ministero della Salute di seguito allegata, emerge che l'olio di palma, al pari di ogni alimento, non è nocivo in sé e per sé ma solo con riferimento ad elevati livelli di esposizione, avuto riguardo al regime alimentare complessivo e allo stile di vita.
In linea con le principali organizzazioni e agenzie internazionali, l'ISS raccomanda un livello di assunzione di acidi grassi saturi non superiore al 10% delle calorie totali; dalle stime effettuate, risulta un consumo di acidi grassi saturi da parte della popolazione generale adulta pari a circa 27 grammi al giorno (con un contributo dell'olio di palma tra 2,5 e 4,7 grammi) e da parte dei bambini di età tra i tre e i dieci anni, da 24 a 27 grammi al giorno (con un contributo dell'olio di palma tra i 4,4 vs. 7,7 grammi), superiore quindi alla soglia consigliata. La ricerca non evidenzia particolari differenze sul rischio cardiovascolare conseguenti all'assunzione dell'olio di palma rispetto agli altri grassi con simile composizione percentuale di grassi saturi e mono/polinsaturi e, in particolare, non rileva alcun "aumento di fattori di rischio per malattie cardiovascolari nel soggetti nel soggetti normo-colesterolemici, normopeso, giovani e che assumano contemporaneamente le quantità adeguate di polinsaturi"; nondimeno, considerato che "bambini, anziani, dislipidemici, obesi, pazienti con pregressi eventi cardiovascolari, ipertesi possano presentare una maggiore vulnerabilità rispetto alla popolazione generale", il parere si conclude con l'invito a contenere il consumo di alimenti apportatori di elevate quantità di grassi saturi, nell'ambito di un regime dietetico vario e bilanciato. Parere dell'Istituto Nazionale di Sanità sull'olio di palma• Foto: 123rf.com