di Valeria Zeppilli - La Camera e il Senato hanno dato il via libera alla richiesta fatta dal Governo di aumentare sino a 20miliardi di euro il debito, al fine di provvedere al finanziamento di eventuali manovre a sostegno del sistema bancario.
In particolare, con 389 voti favorevoli della Camera e 221 voti favorevoli del Senato, si è raggiunta la maggioranza assoluta richiesta per porre in essere una simile manovra.
Intervento precauzionale
In realtà, come il ministro Padoan non ha omesso di sottolineare, la cifra stanziata non è sufficiente a dare un "impatto segnaletico", ma con somme più alte si sarebbe disegnato il quadro di un sistema in crisi e non di un sistema nel suo complesso solido come in realtà, eccezion fatta per alcuni casi critici, è quello italiano.
Tuttavia, tramite tale intervento è stato possibile arginare i rischi di danni incalcolabili che potrebbero derivare da un potenziale bail in ai risparmiatori e alle imprese alle quali è destinato il credito.
L'ottica, insomma, è solo quella precauzionale: i 20 miliardi di euro non saranno per forza utilizzati, ma saranno destinati agli istituti eventualmente in difficoltà con provvedimenti specifici e successivi.
Di conseguenza resta invariato il percorso teso ad adeguare strutturalmente i conti pubblici, da fare in coordinamento con l'Unione Europea.
I dubbi di Altroconsumo
Subito dopo l'approvazione della manovra, sono arrivate le prime perplessità "ufficiali".
Altroconsumo, infatti, si è rivolto ai presidenti di Consob e BCE con una domanda chiara: l'aumento di 20 miliardi è una soluzione equa? È giusto che l'onere del salvataggio gravi in capo ai contribuenti?
Per l'organizzazione dei consumatori, la principale del nostro paese, sarebbe più giusto che le responsabilità fossero assunte dalle società coinvolte e dalle autorità di controllo.
Oltre al fatto che è praticamente scontato che il beneficiario principale dello stanziamento sarà Mps: per Altroconsumo, infatti, è molto difficile che il tentativo di salvataggio privato tentato dal gruppo e giunto alla resa dei conti vada a buon fine.