di Marina Crisafi - Anche se molti avranno già usufruito delle promozioni "ufficiose" avviate da molti negozi durante le feste, il via libera ufficiale dei saldi invernali è fissato in tutta Italia a partire dal prossimo 5 gennaio, tranne Basilicata e Sicilia che hanno esordito giusto oggi e la Valle d'Aosta che apre i "giochi" domani.
Ma la tradizionale attesa opportunità delle vendite di fine stagione per consumatori e commercianti, quest'anno, sarà per le offerte personalizzate o più probabilmente per il perdurare della crisi, non partirà col "botto".
Secondo le stime dei consumatori infatti, la spesa della famiglie per i saldi invernali sarà letteralmente dimezzata, coinvolgendo solo il 39% delle famiglie che spenderanno in media non più di 180 euro.
Tali dati, spiegano in una nota Federconsumatori e Adusbef, "lasciano trasparire la situazione di forte disagio che molte famiglie stanno vivendo, a cui si aggiunge un atteggiamento di cautela e preoccupazione visti gli aumenti già annunciati per il 2017 che, aggiornati alla luce degli ulteriori aumenti tariffari di luce e gas, nonché delle tariffe autostradali, ammonteranno complessivamente a oltre 771 euro annui a famiglia".
Per risollevare i consumi, sostengono le due associazioni, "è necessario agire prima di tutto attraverso un piano straordinario teso a creare occupazione e attuare una redistribuzione dei redditi - oltre che - una completa liberalizzazione dei saldi".
Più rosee le previsioni dell'Ufficio Studi di Confcommercio, secondo cui ogni famiglia spenderà 344 euro (da destinare per l'acquisto di capi d'abbigliamento, calzature e accessori) per un valore complessivo di 5,3 miliardi di euro.
"Le vendite di fine stagione - commenta tuttavia Renato Borghi, vice presidente di Confcommercio e presidente di Federazione Moda Italia "saranno sempre una straordinaria opportunità per i consumatori ma, per noi commercianti, non saranno sufficienti a colmare un gap di consumi fortemente condizionato da un andamento sempre più incerto ed altalenante".
Aldilà dell'andamento in ogni caso, per chi è pronto a sfruttare gli sconti di fine anno, il Codacons ha diffuso la sua guida alla spesa per accompagnare i consumatori in acquisti sicuri anche in tempi di saldi.
Ecco il decalogo:
1) Conservare sempre lo scontrino
Non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare, segnala il Codacons. I negozianti infatti sono obbligati a sostituire l'articolo difettoso e se il cambio non è possibile (per esempio perché il prodotto è finito) si ha diritto alla restituzione dei soldi (e non ad un buono). Inoltre, si hanno due mesi di tempo, e non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.
2) Le vendite devono essere di fine stagione
I prodotti messi in vendita alla voce "saldo" devono corrispondere all'avanzo della stagione e non fondi di magazzino. Per cui consiglia il Codacons, meglio stare alla larga da quei negozi che prima degli sconti presentavano scaffali semivuoti poco e che a saldi avviati "magicamente" si sono riempiti degli articoli più svariati. È praticamente impossibile, segnala l'associazione, che alla fine della stagione il negozio sia sprovvisto, per ogni tipologia di prodotto, di tutte le taglie e i colori.
3) Girare prima di acquistare
Prima di procedere all'acquisto, meglio recarsi nei negozi nei giorni che precedono i saldi, cercare gli articoli di interesse e annotarne il prezzo. In tal modo, si potrà verificare l'effettività dello sconto che viene praticato e anche andare a colpo sicuro, evitando così inutili code. Inoltre, consiglia il Codacons, mai fermarsi al primo negozio che propone sconti, ma confrontare sempre i prezzi con quelli esposti negli altri esercizi.
4) Idee chiare prima di acquistare
Tra i consigli per gli acquisti, il Codacons invita ad avere le idee chiare sulla spesa da fare prima di recarsi in negozio. In tal modo, si sarà meno influenzabili e non si correrà il rischio di tornare a casa colmi di articoli, magari anche a buon prezzo, ma dei quali non si aveva proprio bisogno. Valutare sempre inoltre la bontà del prodotto, leggendo ad esempio per i capi d'abbigliamento l'etichetta della composizione. Diffidare dai marchi simili a quelli noti e non partire dal preconcetto che pagare un prezzo alto significa comprare un prodotto di qualità.
5) Diffidare degli sconti superiori al 50%
Gli sconti troppo elevati, segnala il Codacons, spesso nascondono merce non proprio nuova oppure prezzi vecchi falsi, che vengono gonfiati in modo da applicare una percentuale di saldo più elevata invogliando all'acquisto. Un negoziante, infatti, salvo che nell'alta moda, non può avere, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto.
6) Meglio il negozio di fiducia
Meglio servirsi nei negozi di fiducia oppure comprare prodotti dei quali si conoscono già il prezzo o la qualità in modo da poter liberamente e autonomamente valutare la convenienza dell'acquisto.
7) Attenti alle vetrine
Attenti alla merce esposta in vetrina: ogni articolo deve riportare un cartellino indicante il prezzo originario, quello nuovo e il valore dello sconto applicato. Il prezzo inoltre deve essere esposto in modo chiaro e leggibile. Attenzione anche che in mezzo alla merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo, infatti, deve essere venduta ben separata da quella nuova. Diffidare, infine, dalle vetrine ricoperte di manifesti che non consentono di vedere la merce.
8) Provare i capi
Non c'è alcun obbligo di far provare i capi. La prova infatti è rimessa alla discrezionalità del commerciante, tuttavia, consiglia il Codacons, meglio diffidare dai capi che possono solo essere guardati.
9) Pagamenti con bancomat
Laddove il negoziante esponga in vetrina l'adesivo della carta di credito o del bancomat, è obbligato ad accettare tali forme di pagamento anche durante i saldi e senza oneri aggiuntivi.
10) Fregature
Infine, per chi pensa di aver preso una fregatura, il Codacons invita a rivolgersi alle proprie sedi, oppure a chiamare i vigili urbani.