di Gabriella Lax - Sculacciare i bambini è vietato in 52 paesi del mondo, ma non in Italia. L'ultima ad aver adottato un provvedimento sul tema è stata qualche giorno fa la Francia che, con un emendamento all'articolo 371 del codice civile, ha stabilito il divieto, indirizzato principalmente a genitori e insegnanti, di sculacciata.
L'emendamento era stato promosso a giugno da tre deputati del Partito Socialista, Marie-Anne Chapdelaine Francois, Michel Lambert e Edith Gueugneau per l'affermazione del principio che i bambini non vanno sfiorati. Il ministro della Famiglia, Laurence Rossignol, ha immediatamente accolto la modifica del codice civile approvata in maniera definitiva lo scorso 22 dicembre come "strumento indispensabile per la prevenzione degli abusi sui minori".
La decisione del parlamento francese arriva dopo che nel 2015 il Paese era stato simbolicamente condannato dal Consiglio d'Europa perché ancora carente di una "legge che vietasse in modo chiaro, vincolante e preciso le pene corporali tra cui schiaffi e sculacciate violando l'articolo 17 della Carta europea dei diritti sociali". Secondo gli specialisti la violenza non serve, ma la chiave sarebbe parlare, discutendo con i ragazzi, trattandoli come pari, dando loro dei consigli su come comportarsi e cercando di spiegare dove hanno sbagliato. La sofferenza nei più piccoli, secondo gli educatori, non solo non rafforza l'educazione e peggiora l'autostima, piuttosto crea senso di colpa, paura e vendetta. E, da questo punto di vista, il divieto abbracciato dalla Francia, come dagli altri paesi, può aiutare a formalizzare il comportamento da parte dei genitori che temono di essere troppo permissivi. Un trionfo per i sostenitori della non violenza fisica, contrari a qualsiasi forma di punizioni corporali considerate non solo inutili ma addirittura dannose.
La Francia, in ogni caso, è solo l'ultima di un lungo elenco. Fu la Svezia, nel 1979, il primo paese a schierarsi contro la sculacciata free, seguita nel 1983 dalla Finlandia e poi ancora da Tunisia, la Polonia, il Lussemburgo, l'Irlanda, l'Austria. Nel 2014 era toccato ai vicini di casa della Repubblica di San Marino. Nel 2016 si sono aggiunti Mongolia, Paraguay e Slovenia.
Nel nostro Paese non esiste un'apposita normativa. Tuttavia una sentenza della Corte Costituzionale del 1996 si è espressa contro l'uso di percosse (dunque anche le sculacciate) nei confronti dei bambini. In Italia però, secondo una ricerca di Save the Children del 2012, per un quarto dei genitori la sculacciata è ancora considerata come un valido gesto educativo. A tal proposito, si era espresso a febbraio 2015 persino Papa Francesco, sdoganando la sculacciata e suscitando così non poche polemiche.
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