di Gabriella Lax - «In alcun luogo dovrebbe essere vietato l'#allattamento. Subito una direttiva per tutta la #PA». Così su Twitter Marianna Madia, ministro per la Pubblica amministrazione, commentando la storia di una mamma allontanata da un ufficio perché allattava il neonato di tre mesi. La vicenda è avvenuta qualche giorno fa, in un ufficio di Poste italiane a Biella. La donna che avrebbe dovuto allattare il figlio ha chiesto ad una dipendente che le fosse indicato il bagno. La signora dello sportello, per tutta risposta, ha chiamato la direttrice che ha affermato che non c'era un posto dedicato ai bambini e, soprattutto, che l'ufficio non era un bar e che non si poteva cambiare il bambino in mezzo ai clienti. Altre parole però hanno ferito la giovane madre, secondo la direttrice l'ufficio ha l'obbligo di far mettere museruole ai cani e non può far appoggiare da nessuna parte, nemmeno alle persone anziane, il bastone col rischio di incorrere in multe
anche da 1.700 euro. E poi la chiosa finale: è vietato allattare al seno, si può procedere solo col biberon. Da qui lo sfogo della giovane madre su Facebook e ripreso dai media che ha provocato l'intervento della Madia. Poste italiane ribadisce in una nota che nel caso di Biella «la mamma ha allattato nella sala principale dell'ufficio postale e il personale si è reso disponibile a trovare la migliore soluzione affinché potesse prendersi cura del bambino con la dovuta privacy - mentre - per quanto riguarda l'accesso ai servizi igienici disponibili per i dipendenti dietro ai banconi dell'accoglienza clienti, non è possibile accedere per il pubblico per evidenti ragioni di sicurezza». Inoltre, oggi stesso, Poste ha confermato di voler contattare la neo mamma "con l'auspicio di ricomporre l'equivoco e invitarla presto nell'ufficio postale con la sua famiglia". Intanto la giovane donna su Facebook ha raccolto centinaia di messaggi di solidarietà e persino la possibilità di un flash mob di protesta davanti all'ufficio postale biellese.
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