di Marina Crisafi - "No allo smantellamento del tribunale per i minorenni e della procura minorile". Sì, invece "ad una riforma della giustizia a misura di bambino". È questo l'appello rivolto al Parlamento dal Garante nazionale per l'Infanzia e l'adolescenza, Filomena Albano, che interviene a gamba tesa sulla riforma del processo civile, in questi giorni in discussione al Senato (e già approvata dalla Camera nei mesi scorsi). Una riforma che rischia di indebolire "il sistema di protezione dell'infanzia" in un momento storico in cui invece occorrerebbe aumentarlo, è il grido accorato della Albano contro le soppressioni di tribunali minorili e relative procure previste dal disegno di legge a favore di sezioni specializzate del tribunale ordinario.
In questo modo, denuncia il Garante, "si cambia il nome ma non la sostanza: non solo, non si interviene per sanare la frammentazione delle competenze ma si rischia di produrre una grave dissoluzione del bagaglio di enorme competenza ed esperienza nella materia dei diritti delle persone di minore età". Fattori questi nient'affatto secondari "quando si tratta della tutela delle persone di minore età" sottolinea ancora l'Albano, citando ad esempio, il lavoro della procura minorile, con le sue competenze sia in ambito penale che civile, "per tutelare i minori privi di adeguate figure genitoriali o sottoposti a situazioni pregiudizievoli. Per non parlare dei compiti di sorveglianza delle comunità in cui vivono minori fuori dalla famiglia di origine, la cui regolarità è di vitale importanza per la buona riuscita dei percorsi di sostegno e per evitare abusi ai danni dei soggetti deboli".
In sostanza, di fronte alle nuove sfide, rese urgenti, tra l'altro, dall'aumentata povertà e dall'arrivo di tanti minori migranti, necessitano - ribadisce la Garante - "magistrati dediti in via esclusiva ai compiti di tutela di bambini e ragazzi, anche per realizzare la funzione di filtro rispetto a tante istanze di disagio minorile". Per cui, il rischio che il sistema esistente preposto a tutela delle persone di minore età, 'conquista di civiltà' per il nostro Paese, conclude la Albano - "possa essere compromesso deve assolutamente essere evitato'.
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