Prosegue l'onda virtuosa nei Comuni che prevedono uno sgravio sulla TARI per chi adotta un cane

di Lucia Izzo - Il c.d. "bonus cane", ossia l'agevolazione fiscale sulla Tassa sui rifiuti (TARI) offerta a chi adotta un peloso dal canile, continua anche nel 2017. Merito dei tanti Comuni italiani che, in un vero e proprio circolo virtuoso, stanno prevedendo la misura che agevola chi regala una casa e una famiglia amorevole a un animale ospitato dal canile (per approfondimenti: Meno tasse per chi adotta un cane).


Le strutture pubbliche che ospitano gli animali, in effetti, sono spesso sovraccariche e ogni ospite costa all'amministrazione in media 4 euro al giorno, che significa in media 1.500 euro annui per animale. In effetti, come rilevato da Legambiente, i Comuni spendono ogni anno circa 250 milioni di euro per mantenere i cani e i gatti abbandonati nelle strutture pubbliche: cifra che, tuttavia, non basta a debellare il fenomeno del randagismo e a consentire condizioni di vita soddisfacenti all'animale. Lo sgravio fiscale, in sostanza, va a tradursi in un risparmio per le amministrazioni locali. 


Da qui il successo dell'iniziativa che, assieme agli altri sgravi fiscali previsti in favore degli animali (per approfondimenti: Animali in casa: tutte le agevolazioni fiscali) consente di far risparmiare il cittadino, oltre che il Comune, ma soprattutto di offrire una famiglia ai tanti cani in attesa, obiettivo fondamentale indipendentemente da qualunque sconto o sgravio. Un animale domestico, infatti, non è mai un giocattolo.

Per evitare abusi le adozioni verranno ovviamente monitorate: due volte l'anno i vigili del fuoco si recheranno presso l'abitazione che ospita l'animale per verificarne le condizioni di salute, ed evitare che la lodevole iniziativa si trasformi in un escamotage di bieco risparmio.

Sono molti gli esempi positivi offerti dai Comuni italiani, da Nord a Sud, che hanno previsto sgravi a vario titolo per chi adotta il peloso dal canile. A Cestenaso, provincia di Bologna, l'adozione attestata dal personale del canile, farà ottenere alla famiglia un risparmio di 100 euro sulla TARI per tre annualità consecutive.


Ad Avellino, invece, sarà versato un contributo economico fino a un massimo di 700 euro l'anno, pari alla quota Tares della famiglia, a chi salverà un amico peloso dal canile. Anche a Bisceglie, l'intestatario di un'utenza relativa alla tassa dei rifiuti urbani, che adempie gli obblighi tributari comunali, potrà ottenere dall'adozione una riduzione della somma pari al 70% del dovuto, fino a un massimo di 500 euro se accoglie in famiglia un cane custodito da almeno tre anni. L'importo scende al 50% del dovuto se il peloso è in custodia da almeno 180 giorni fino ad un massimo di tre anni. 


I Comuni di Poggio Rusco e Quistello (MN), invece, riconoscono all'adottante un contributo fisso di 350 e 200 l'anno a patto che quei soldi vengano spesi per l'acquisto di cibo per il cane o per le vaccinazioni.


Al gruppo si aggiunge, dallo scorso 31 gennaio, anche il Comune di Montecassino: in tale data, il Consiglio Comunale ha approvato il bilancio di previsione, stabilendo a favore di chi adotta un cane una riduzione di massimo 200 euro annui (per massimo tre anni) sull'imposta unica comunale.


Oltre a quelli summenzionati, altri Comuni in cui si potrà approfittare del Bonus Cane sono Lecce, Locorotondo (BA), Montecorvino Rovella (SA), Teramo, Pesaro, Bondeno, Solarino, Vittoria (RG), Terni, Bondeno, Solarino, Francofonte (SR), ma la lista è in costante e continuo aumento. 


Foto: 123rf.com
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