di Marina Crisafi - Semaforo verde dal Consiglio dei Ministri ai due attesi decreti della riforma Madia sul taglio delle partecipate e sul licenziamento per i c.d. furbetti del cartellino.
Si tratta dei "correttivi" ai decreti già in vigore, che vanno a sanare la bocciatura operata dalla Consulta alla riforma della Pubblica Amministrazione, in merito alla mancata intesa con le regioni.
I due provvedimenti confermano, di fatto, le norme in vigore (previa intesa di Regioni ed enti locali come imposto, appunto, dalla Corte Costituzionale, e pareri delle commissioni parlamentari competenti) per le partecipate (con soglia minima di fatturato a 1 milione di euro) e per i licenziamenti, estendendo soltanto i termini per il danno all'immagine e l'azione di responsabilità.
Rinviati invece, probabilmente al prossimo Cdm, il decreto sul riordino della dirigenza medica e quello sul Testo Unico del pubblico impiego, contenente diverse novità dalla valutazione alle assunzioni alle visite fiscali.
Licenziamento per i furbetti
Sui licenziamenti disciplinari, il decreto approvato oggi conferma l'obbligo di sospensione in 48 ore per gli assenteisti colti in flagrante e la massima sanzione entro 30 giorni.
I ritocchi al decreto legislativo n. 116/2016 già in vigore, sostanzialmente riguardano i termini per la denuncia alla Corte dei Conti, ai fini dell'azione per i danni all'immagine della P.A. provocati dalle condotte fraudolente, che si allungano di 5 giorni (da 15 a 20) e quelli per l'azione di responsabilità, che passano da 120 a 150 giorni.
La finalità, si legge nel comunicato del Governo, è quella di "garantire maggiore certezza e una più netta separazione tra il procedimento disciplinare a carico del dipendente (che si svolge presso l'Ufficio competente per i procedimenti disciplinari) e il conseguente procedimento per danni di immagine alla PA (che si svolge presso la Procura generale della Corte dei conti)".
Al fine di consentire il monitoraggio sull'attuazione della riforma ed adottare ogni possibile strumento che ne garantisca l'efficacia viene previsto, infine, l'obbligo di comunicazione dei provvedimenti disciplinari all'Ispettorato per la funzione pubblica entro 20 giorni dall'adozione degli stessi.
Partecipate
Le disposizioni correttive al d.lgs. n. 175/2016 riguardante le società a partecipazione pubblica contengono invece tra le principali novità: la previsione che "l'attività di autoproduzione di beni e servizi possa essere strumentale agli enti pubblici partecipanti o allo svolgimento delle loro funzioni"; l'ammissione delle partecipazioni anche nelle "società aventi per oggetto sociale la produzione di energia da fonti rinnovabili"; nonché la previsione che le "università possono costituire società per la gestione di aziende agricole con funzioni didattiche".
Viene prevista invece l'intesa in Conferenza unificata per il decreto del presidente del consiglio di determinazione dei requisiti di "onorabilità, professionalità e autonomia dei componenti degli organi amministrativi e di controllo di società a controllo pubblico"; per il dm Economia e finanze con il quale sono definiti indicatori dimensionali quantitativi e qualitativi, "al fine di individuare fino a cinque fasce per la classificazione delle società a controllo pubblico, nel caso di società controllate dalla regione o da enti locali" e per quello del ministro del lavoro teso a disciplinare le modalità di trasmissione dell'elenco del personale eccedente.
Per dare tempo alle amministrazioni di adeguarsi al decreto, viene rinviato, infine, a giugno il termine (che doveva scadere il 23 marzo prossimo) per la ricognizione di tutte le partecipazioni possedute e fissata al 31 luglio la scadenza per l'adeguamento delle società a controllo pubblico alle disposizioni in tema di governance societaria.