di Valeria Zeppilli - Quando a gennaio l'UE ha invitato l'Italia a presentare una manovra correttiva per evitare una nuova procedura di infrazione per debito eccessivo, il conto prospettato dalla commissione europea era di 3,2 miliardi di euro. Oggi si prospetta uno sconto che porterebbe la cd. manovrina a 2,5 miliardi di euro, rendendola di certo più fattibile e agevole da gestire.
Il problema di trovare le risorse, tuttavia, resta comunque, specie se si vuole evitare di dare agli italiani l'impressione che per il tramite del nuovo intervento siano introdotte nuove tasse.
Come riporta "Il Giornale" una delle idee che circolano sarebbe quella di intaccare le tax expenditures rivolte alle famiglie, limitando i bonus fiscali in base al reddito e cancellandoli superata una certa soglia. Ad essere colpite, più in particolare, sarebbero le detrazioni per spese funerarie, quelle per spese veterinarie e quelle per attività sportive.
In ogni caso, al di là dell'ammontare effettivo del conto della manovrina e di cosa si deciderà effettivamente di colpire, certo è che i tagli prima o poi ci saranno (e potrebbero anche influenzare il buon esito di alcune riforme, come quella del foglio unico sostitutivo di certificato di proprietà e libretto di circolazione).
L'ipotesi delle accise sulla benzina sembra ormai tramontata e, se non saranno le spese sopra viste ad essere intaccate, potrebbe comunque salire la popolare tassa sui giochi. Molto, poi, potrebbe arrivare dall'estensione del meccanismo in forza del quale l'IVA viene versata dalle PP.AA. non ai fornitori ma direttamente allo Stato (cd. split payment) oltre che dai potenziali tagli della spesa per il funzionamento dei ministeri.
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