di Marina Crisafi - Intoppi burocratici. È questo il motivo per cui un anziano di 103 anni di Pescara si ritrova ancora oggi senza pensione. Il caso, riportato dal quotidiano Il Centro, riguarda un ex vigile urbano affetto da gravi problemi di salute e impossibilitato a deambulare che da mesi attende la visita medica per ottenere il riconoscimento della pensione di invalidità civile e dell'indennità di accompagnamento.
La vicenda, ora, è approdata in Parlamento, dove, a seguito del rilievo mediatico, il deputato Gianni Melilla ha presentato interrogazione al ministro del lavoro Giuliano Poletti.
Secondo quanto si legge sul quotidiano pescarese, l'uomo attende la visita medica dallo scorso novembre.
Le figlie, infatti, avevano inoltrato all'Inps la richiesta di una visita domiciliare, per ottenere l'invalidità e l'indennità di accompagnamento. Stando alle dichiarazioni del medico di base e dell'Asl, l'uomo non poteva essere trasportato, ma per l'ente, il paziente non era in possesso dei requisiti necessari per la visita a domicilio. Dal canto suo, l'Inps, sostiene che la competenza è della commissione Asl che è tenuta ad effettuare la visita richiesta dall'utente. Ma l'Asl "rimpalla". E intanto, a causa del difetto di comunicazione e della lentezza della burocrazia, la situazione è in stallo da tempo.
L'uomo è assistito 24 ore su 24 da una badante, perché "ha costantemente bisogno di cure e di qualcuno che l'assista nelle attività primarie della vita quotidiana" si legge nell'interrogazione, con l'invito ad intervenire per accertare il diritto del 103enne all'invalidità e all'indennità di accompagnamento.
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