di Marina Crisafi - Anche i cittadini, singoli o in associazione, parteciperanno alle attività di protezione civile. Lo prevede il disegno di legge delega che ha ricevuto ieri (con 304 voti a favore, 38 contrari e 107 astenuti) il via libera definitivo dall'aula di Montecitorio.
Dopo quasi due anni dall'avvio dell'iter parlamentare, il ddl (qui il dossier e il testo sul sito della Camera) delega al governo il compito di emanare entro nove mesi dall'entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi destinati a modificare, coordinare e integrare le disposizioni legislative sul sistema nazionale della protezione civile.
Tra i punti chiave della delega che definisce le attività svolte dalla protezione civile come finalizzate a tutelare l'integrità della vita, i beni, l'ambiente dai danni (o dal pericolo di danni) derivanti da calamità naturali o di origine antropica, c'è la conferma di una struttura articolata, organizzata secondo un sistema policentrico con attribuzione delle funzioni allo Stato, alle regioni e agli enti locali e con la previsione di misure tese a promuovere la partecipazione e collaborazione dei cittadini, delle organizzazioni di volontariato, delle università e degli enti di ricerca.
Il testo definisce inoltre le modalità volte a garantire l'efficacia delle misure adottate in relazione alla durata della situazione d'emergenza e procedure trasparenti di verifica successiva relativamente all'affidamento dei lavori, servizi e forniture.
Le disposizioni approvate disciplinano anche il finanziamento del sistema attraverso l'apposito fondo (con relativi obblighi di rendicontazione) e misure ad hoc tese a rimuovere gli ostacoli alla ripresa delle normali condizioni di vita nelle aree colpite dalle calamità, anche con forme di microcredito agevolato.
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