di Lucia Izzo - Già da questa annualità d'imposta saranno operativi gli ISA, gli indici sintetici di affidabilità fiscale che andranno a sostituire gli studi di settore, sino a oggi utilizzati per scovare le imprese che avevano dichiarato ricavi inferiori rispetto alla media della categoria di appartenenza (per approfondimenti: Addio studi di settore: arriva la legge e Equitalia, sanatoria fino a marzo e addio studi di settore: ok della Camera al dl fiscale).
È in arrivo "un rapporto completamente nuovo tra Fisco e contribuenti" spiega l'Agenzia delle Entrate in un comunicato stampa del 7 marzo 2017 (qui sotto allegato).
L'Agenzia chiarisce che alle imprese e ai professionisti, dal prossimo anno, sarà garantito un "riscontro trasparente della correttezza dei propri comportamenti fiscali attraverso una nuova metodologia statistico-economica che stabilirà il grado di affidabilità/compliance su una scala da 1 a 10". Solo i contribuenti "affidabili" potranno avere accesso a dei benefici premiali, ad esempio l'esclusione o la riduzione dei termini per gli accertamenti.
Ma come funzionano esattamente gli ISA? Questi Indici sintetici di affidabilità si comporranno di un insieme di indicatori elementari di affidabilità e di anomalia che consentiranno il posizionamento dei contribuenti su una scala da 1 a 10, in base al loro livello di affidabilità fiscale.
In particolare, gli aspetti analizzati dagli ISA riguarderanno l'attendibilità di relazioni e rapporti tra grandezze di natura contabile e strutturale, tipici per il settore e/o per il modello organizzativo di riferimento, mentre gli indicatori elementari di anomalia valutano incongruenze e situazioni di normalità/coerenza del profilo contabile e gestionale che presentano carattere atipico rispetto al settore e al modello organizzativo cui sono riferiti.
A dicembre 2017 si attende l'approvazione dei primi 70 Isa, che riguarderanno circa un milione e mezzo di contribuenti: 29 indicatori sintetici di affidabilità saranno sviluppati per il settore del commercio, 15 per le manifatture, 17 per i servizi e 9 per i professionisti. Per il periodo d'imposta 2018, invece, anche i contribuenti che rientrano nei restanti 80 settori economici avranno a disposizione questo nuovo strumento.
Agenzia delle Entrate, Comunciato 7/3/2017• Foto: 123rf.com