di Marina Crisafi - Se nella ricetta medica c'è la lettera U scatta il diritto alla visita medica o all'esame entro le 72 ore. È uno dei codici che stabiliscono le priorità per i tempi di attesa massimi che il Servizio Sanitario Nazionale dovrà garantire e che, laddove non rispettati, fanno scattare il diritto del cittadino a ricorrere alla prestazione privata a spese dell'Asl, pagando solo il ticket (leggi in merito quanto anticipato qui: "Liste d'attesa lunghe in ospedale: scatta il diritto alla visita privata pagando solo il ticket").
Tutto questo è riassunto ora nel focus pubblicato da Altroconsumo, l'associazione per la tutela e difesa dei consumatori, nell'ambito del progetto "Diritti in Salute" finalizzato a fornire una risposta ai cittadini sui dubbi più comuni in ambito sanitario.
Nato dalla collaborazione tra Altroconsumo e Acu, Associazione consumatori utenti, e finanziato dal ministero dello Sviluppo Economico, il progetto approfondisce varie tematiche, e, nello specifico, spiega tutto ciò che occorre conoscere sulla prenotazione delle visite specialistiche e gli esami medici con il Ssn, a partire dal Cup sino ai tempi massimi dell'attesa in base alla priorità delle prestazioni.
Ecco, in sintesi, le informazioni principali:
Come prenotare visite ed esami
Si possono prenotare visite ed esami in diversi modi, spiega la guida, ossia: - recandosi di persona allo sportello nei centri Cup (il Centro unico di prenotazioni cui rivolgersi per la prenotazione delle prestazioni nelle diverse strutture pubbliche e private convenzionate) ovvero, ove presente, tramite il Cup online; - telefonando al numero verde dedicato; rivolgendosi alle farmacie del territorio che offrono questo servizio.
Al momento della prenotazione viene offerta sempre la prima data disponibile, effettuando un confronto tra le agende di tutte le strutture di pertinenza.
L'utente può non accettare la data proposta e scegliere un altro ambulatorio, ma in tal caso, avvisa Altroconsumo, perde il diritto al tempo massimo garantito.
Con la ricetta medica è possibile, inoltre, precisano da Altroconsumo, prenotare esami e visite in una regione diversa da quella di residenza, perché la ricetta per prestazioni specialistiche è valida su tutto il territorio nazionale. Una volta in possesso della ricetta del medico di base, dunque, basta contattare il Cup della regione in cui si vuole effettuare la visita.
I tempi di attesa per i cittadini
Sui tempi di attesa per l'erogazione di esami, visite specialistiche, ricoveri e interventi chirurgici da parte del Servizio sanitario nazionale
, la guida di Altroconsumo ricorda che esiste uno specifico Piano nazionale di governo delle liste d'attesa, elaborato d'intesa con le regioni le province autonome di Trento e Bolzano, che stabilisce le priorità e i tempi massimi da rispettare (leggi in merito: "Tac entro 60 giorni o scatta il diritto ad andare dal privato pagando solo il ticket").Nello stesso sono previste delle priorità temporali che vanno indicate dal medico nell'apposito campo presente sull'impegnativa utilizzando le lettere ad hoc (U, B, D, e P).
Le aree prioritarie
Tra le aree prioritarie rientrano le malattie del sistema cardiocircolatorio e i tumori, che rappresentano le principali cause di morte nel nostro Paese. I tempi d'attesa massimi per ogni piano diagnostico terapeutico non devono essere superiori a 30 giorni per la fase diagnostica e a ulteriori 30 giorni, dal momento dell'indicazione clinica, per l'avvio della terapia.
In merito, precisa la guida, il rispetto di questi tempi è garantito in linea teorica per il 90% dei cittadini. Tuttavia, se viene offerto un appuntamento con tempi d'attesi più lunghi, Altroconsumo invita ad "insistere per il rispetto dei tempi scrivendo direttamente all'Azienda sanitaria territoriale".
I codici di priorità
Le priorità e i tempi massimi per l'erogazione di esami, visite specialistiche, ricoveri ospedalieri e interventi chirurgici da parte del SSN sono stabilite nel piano nazionale di governo delle liste d'attesa.
Nello stesso si distinguono quattro priorità temporali contraddistinte dalle lettere U, B, D e P, che vanno indicate dal medico che compila l'impegnativa nell'apposito campo "priorità della prestazione".
Nello specifico:
- la lettera U corrisponde alle prestazioni "urgenti" cui il cittadino ha diritto entro 72 ore. In tali casi nella prescrizione sarà apposto il "bollino verde". In ogni caso, bisogna fare attenzione: le prestazioni urgenti, si legge nella guida, vanno prenotate entro 48 ore dalla data di prescrizione, altrimenti decade l'indicazione di urgenza;
- la lettera B corrisponde alle prestazioni da fornire in tempo "breve" e in ogni caso non più tardi di 10 giorni;
- la lettera D corrisponde, invece, alle prestazioni "differibili", le quali possono essere fornite in tempi meno celeri senza pregiudicare la salute del paziente. Si tratta, in genere, di prestazioni di prima diagnosi che comunque vanno erogate entro 30 o 60 giorni, a seconda che si tratti di esami diagnostici strumentali o visite;
- la lettera P infine corrisponde alle prestazioni "programmate". Si tratta, ad esempio, di esami diagnostici o visite di controllo, non urgenti, per le quali c'è tempo massimo 180 giorni per l'erogazione. Quando nella ricetta non sono indicate classi di priorità, automaticamente la richiesta è collocata in lettera P.
Per quanto concerne, infine, le prestazioni erogate in regime di ricovero, le classi di priorità sono diverse:
- lettera A, per il ricovero entro 30 giorni, relativamente ai casi che possono aggravarsi pregiudicando la salute del paziente;
- lettera B per il ricovero entro 60 giorni, per i casi che presentano forti dolori, gravi disfunzioni o disabilità ma che non tendono ad aggravarsi rapidamente;
- lettera C, per il ricovero entro 180 giorni per i casi più lievi di dolore, disfunzione o disabilità;
- lettera D, per i ricoveri entro 12 mesi, destinati ai casi che non presentano dolori, disfunzioni o disabilità.
Le prestazioni prioritarie
Tra le prestazioni offerte dal SSN, nel piano, infine, sono individuate 58 prestazioni (43 ambulatoriali e 15 in regime di ricovero) che vanno garantite entro i tempi massimi d'attesa al 90% dei cittadini che le richiedono. Tra queste vi sono ad esempio diverse visite specialistiche (cardiologica, chirurgica, vascolare, endocrinologica, neurologica, oculistica, ortopedica, ginecologica, dermatologica, ecc.) che vanno erogate entro 30 giorni dalla prenotazione. Invece, tra gli esami strumentali che vanno garantiti entro 60 giorni vi sono: mammografia, tac, con o senza contrasto, risonanza magnetica, colonscopia, elettrocardiogramma, spirometria, elettromiografia, ecografia, ecc.
Cosa fare se la prenotazione è differita
Nell'ipotesi in cui all'atto della prenotazione, il primo appuntamento disponibile, in qualunque struttura, sia superiore a 30 giorni per le prime visite specialistiche e a 60 giorni per gli esami diagnostici strumentali, e, dunque, oltre i tempi massimi previsti dal piano, il Servizio Sanitario Nazionale, in conformità a quanto previsto dal decreto legislativo n. 124/1998, è comunque tenuto a garantire la "prestazione nel rispetto dei tempi regionali previsti ricorrendo a una prestazione in regime libero-professionale (intramoenia) a spese dell'azienda sanitaria locale, riservando al cittadino solo il pagamento del ticket".
Considerato che questa norma, scrive Altroconsumo "è spesso ignorata e disattesa", per richiedere il rispetto dei tempi è possibile compilare apposita istanza e inviarla all'azienda sanitaria di residenza (qui il fac-simile di istanza per la prestazione in regime di attività libero-professionale).
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