di Valeria Zeppilli - La lotta condotta dagli avvocati, specie dai più giovani, con il fine di veder abolito o quanto meno ridotto il contributo minimo integrativo sembra giunta a un punto di svolta.
Via il contributo minimo integrativo
Durante l'incontro tenutosi nei giorni scorsi tra l'Aiga e i vertici di Cassa Forense, l'ente previdenziale degli avvocati ha infatti annunciato l'intenzione di far propria la proposta dell'Associazione Italiana Giovani Avvocati di cancellare il contributo o, quanto meno, di ridurlo, lasciando l'obbligatorietà per tutti dei soli contributi soggettivi e di maternità. L'abolizione del contributo minimo integrativo, come dichiarato dal presidente della Cassa, Nunzio Luciano, in un'intervista a ItaliaOggi, è una delle misure "che il comitato dei delegati sta studiando per agevolare gli iscritti". Allo studio l'individuazione della "misura più equa" sempre tenendo conto della sostenibilità finanziaria.
Porte aperte al cumulo
Le tematiche affrontate durante l'incontro, peraltro, sono state anche molte altre, a testimonianza di quanto siano rilevanti per l'avvocatura le questioni previdenziali.
Ad esempio, l'Aiga ha sollevato il problema della notifica delle cartelle esattoriali o degli avvisi di addebito per mancato pagamento dei contributi del fondo di gestione separata dell'Inps, antecedenti alla riforma del 2012 (che ha previsto l'obbligo dell'iscrizione a Cassa forense per tutti i legali), dinanzi al quale la Cassa ha precisato di essere già in azione per risolvere la questione con il proposito di introdurre una normativa che consenta il cumulo e permetta di evitare la duplicazione del versamento contributivo.
Rimodulazione del contributo soggettivo
Un altro argomento di confronto è stato quello inerente alla rimodulazione del contributo soggettivo, secondo parametri che tengano conto del reddito dei legali.
Su questo versante Cassa Forense si è impegnata a svolgere sia un monitoraggio della problematica sia uno studio attuariale che verifichi la fattibilità delle richieste dell'Aiga.
Avvocati pensionati
L'incontro non è stato fruttuoso, tuttavia, sul fronte degli avvocati pensionati che continuano a svolgere la professione.
Cassa Forense, infatti, ha chiuso le porte dinanzi alla richiesta dell'Aiga di equiparare la contribuzione soggettiva di tale categoria a quella degli avvocati in attività.
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