Il dipendente troppo 'farfallone' mette a rischio il proprio posto di lavoro. Non importa se i suoi comportamenti non sono 'minacciosi' o 'violenti', basta che le attenzioni nei confronti del gentil sesso siano pressanti o si concretizzino in richieste di accompagnamento o magari in un eccesso di complimenti. Lo ha sancito la Corte di Cassazione che ha confermato la legittimita' del licenziamento disciplinare inflitto ad un ufficiale esattoriale di Caltanissetta, Gero S., un po' troppo 'don Giovanni' con le donne. Per la Suprema Corte, l'eccesso di attenzioni sul posto di lavoro puo' essere giusta causa di licenziamento in quanto fa 'venire meno il rapporto fiduciario che deve sottendere al rapporto di lavoro'. Andando nelle case a riscuotere per conto del servizio riscossione tributi della Montepaschi Serit, Gero S. era solito 'intrattenersi' con le padrone di casa, parlando anche di 'argomenti non attinenti la sua attivita''. Non solo, l'esattore 'farfallone' 'proponeva il proprio aiuto', 'faceva complimenti', si proponeva come 'accompagnatore', e 'donava libri di poesie'. Un comportamento tenuto per un anno intero, dal maggio del '98 al gennaio del '99, suffragato da diverse testimonianze di contribuenti le cui mogli erano state tempestate dalle attenzioni dall'esattore. Sino alla decisione della Montepaschi di licenziare il dipendente per la 'reiterazione di comportamenti non conformi ai doveri'.
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