La novità è contenuta in uno degli emendamenti alla c.d. "manovrina" all'esame del Parlamento

di Marina Crisafi - Addio alle monete da 1 e 2 centesimi dal primo gennaio del 2018. La novità è contenuta in uno degli emendamenti alla c.d. manovrina, il cui testo di conversione è in questi giorni all'esame del Parlamento.

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L'emendamento, che vede come primo firmatario il pieddino Boccadutri, ha la ratio di destinare al fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato il risparmio derivante dallo stop del conio delle monetine.

Lo stop in questione sarebbe demandato ad apposito decreto del Ministero dell'economia e delle finanze, da adottarsi entro settembre 2017, che dovrebbe stabilire "le modalità attraverso cui i pagamenti effettuati in contanti sono arrotondati nel periodo di sospensione".

Le altre limature alla manovra-bis

Quanto agli altri emendamenti oltre un terzo di quelli presentati (circa 2.600) è stato dichiarato inammissibile. Tra questi, l'applicazione dell'Iva al 4% sui pani speciali, la flat tax al 10% per attirare i pensionati stranieri nel Bel Paese.

Passa invece il vaglio di ammissibilità la "sanatoria" sui dirigenti delle Entrate dichiarati illegittimi dalla Corte Costituzionale. Un emendamento (prima firma Rocco Palese, Cor) propone, infatti, una sorta di stabilizzazione nel ruolo per chi sia in servizio da almeno un quinquennio in ruolo apicale e abbia svolto mansione da dirigenti da più di 3 anni negli ultimi 8.

Altre novità, riguardano i c.d. indici di affidabilità fiscale che manderanno in pensione gli studi di settore (il ddl ad hoc infatti viene fatto confluire nella manovra) e le proposte sui "sostituti" dei voucher, arrivate sotto forma di emendamenti da tutti i gruppi parlamentari.


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