di Marina Crisafi - Un libretto famiglia per pagare babysitter, colf e badanti, ma anche giardinieri e piccoli lavori domestici e un nuovo contratto di prestazione occasionale per le aziende, PrestO.
Sono questi i nuovi strumenti che dovranno sostituire i vecchi voucher recentemente abrogati per colmare il vuoto creatosi nella disciplina del lavoro occasionale.
La commissione bilancio della Camera infatti ha dato il via libera agli emendamenti inseriti in corsa nella manovrina, che domani approderà in aula, con testo molto probabilmente blindato dalla fiducia, dati i tempi stretti della scadenza per la conversione del decreto legge.
Ma vediamo come funzionano entrambi gli strumenti:
Il libretto famiglia
Si tratta di un libretto nominativo prefinanziato (come una card) reperibile attraverso una piattaforma ad hoc gestita dall'Inps (per la registrazione della prestazione e l'erogazione dei compensi), mediante il quale le famiglie potranno remunerare i piccoli lavori domestici (da colf a babysitter a badanti), ivi compresi i lavori di giardinaggio o manutenzione, così come le ripetizioni scolastiche private e l'erogazione del bonus babysitter.
Ogni titolo di pagamento (ossia un'ora di lavoro), vale 10 euro (netti), cui si sommano altri due euro circa per i contributi previdenziali e l'assicurazione Inail.
I compensi percepiti dal lavoratore saranno esenti da imposizione fiscale e non incideranno sullo stato di disoccupazione.
Quanto al tetto anche per le famiglie non sarà possibile superare i 5mila euro annui.
Il contratto di prestazione occasionale, PrestO
PrestO è l'acronimo di prestazione occasionale e costituisce un vero e proprio contratto di lavoro per le imprese che potranno ricorrere a prestatori entro un tetto di 5mila euro annui (tetto che vale anche per il lavoratore, con l'aggiunta che non potrà ricevere più di 2.500 euro dallo stesso datore e che sale a 6.250 euro se la prestazione proviene da pensionati, disoccupati e studenti).
Il lavoratore, inoltre, non potrà avere in corso o aver cessato da meno di 6 mesi un rapporto di lavoro subordinato o una collaborazione con lo stesso datore che si affida al PrestO.
Altri limiti riguardano il fatto che il nuovo contratto non può essere utilizzato dalle aziende con più di 5 dipendenti, né del settore dell'edilizia e per prestazioni inferiori alle 4 ore.
Inoltre, non si potrà ricorrere ai tabaccai come per i voucher lavoro, perché la gestione dell'intera operazione è affidata ad un portale facente capo all'Inps, che si occuperà della registrazione, dell'accredito e dell'erogazione dei compensi, oltre che del versamento dei contributi e dell'assicurazione.
Quanto ai diritti, rispetto ai vecchi voucher, il compenso sarà più alto: 9 euro netti l'ora in luogo dei precedenti 7,50 euro. A salire è anche la quota contributiva a carico del datore di lavoro (33%). Il prestatore è coperto da contributi previdenziali e assicurazione Inail e la prestazione è esentasse.
Obblighi e sanzioni
Sia imprese che famiglie dovranno trasmettere i dati sulla prestazione (dal lavoratore al luogo di svolgimento, al compenso pattuito, ecc.) attraverso la piattaforma Inps, entro i precisi termini stabiliti. Sarà l'istituto poi ad erogare i compensi (con accredito su conto corrente o bonifico) direttamente al prestatore e ad accreditare i relativi contributi previdenziali e assicurativi.
Quanto alle sanzioni, per i "datori" che superano il tetto fissato o la durata della prestazione (che non può superare le 280 ore in un anno), il rapporto occasionale si trasforma in contratto di lavoro a tempo indeterminato. La violazione degli obblighi di comunicazione, invece, fa scattare una sanzione amministrativa da 500 a 2.500 euro per ogni prestazione.
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