di Valeria Zeppilli - In vista del termine dei quattro anni di sperimentazione della mediazione obbligatoria, fissato per il 20 settembre 2017, la manovrina è divenuta il provvedimento prescelto per rendere strutturale il rimedio, tirandolo fuori dalla precarietà.
La commissione bilancio della Camera, infatti, ha approvato il relativo emendamento apportato dal relatore del provvedimento d'intesa con il Ministero della giustizia, mediante il quale, quindi, la mediazione obbligatoria dovrebbe finalmente andare a regime.
Ora è probabile la fiducia su tutta la manovrina, che deciderà anche le sorti dello strumento di risoluzione stragiudiziale delle controversie di cui alla legge numero 28/2010, il quale, negli anni, ha subito alterne vicende, ma che ora si appresta a divenire strutturale.
Mediazione obbligatoria: le materie
A tal proposito si ricorda che le materie per le quali è previsto l'obbligo di ricorrere al procedimento di mediazione prima di avviare una vera e propria causa sono:
- condominio,
- diritti reali,
- divisione,
- locazione,
- comodato,
- affitto di aziende,
- risarcimento del danno derivante da responsabilità medica e sanitaria
- risarcimento del danno derivante da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità,
- contratti assicurativi, bancari e finanziari.
Molte di queste sono materie a elevata conflittualità, conflittualità rispetto alla quale, però, la mediazione non ha sempre riportato i risultati sperati. La prospettiva, quindi, è quella di un aggiustamento del sistema che gli permetta, specie ora che dovrebbe divenire strutturale, di esplicare al meglio le sue potenzialità deflattive.