Il Consiglio dei Ministri (seduta del 15 luglio scorso) ha approvato il Documento di programmazione economica e finanziaria, che introduce la manovra di finanza pubblica 2006-2009. Il provvedimento è redatto in base alle regole del nuovo Patto di stabilità e crescita europeo ed indica alcune linee di intervento necessarie per dare impulso alla crescita economica del Paese. All'interno di esso si legge che il Governo stima che l'attuale fase di ristagno non durerà a lungo e quindi per il 2006 e il 2007, in linea con la Commissione europea e in modo prudenziale, prevede una crescita intorno all'1,5%. Su questa ipotesi, l'indebitamento passerà dal 4,3% del 2005 al 3,8% del 2006 e al 2,8% del 2007 rispetto al PIL, mentre il rapporto debito/PIL scenderà dal 108,2, rispettivamente al 107,4 e 105,2 per cento. Le specifiche azioni per dare impulso alla crescita economica dovranno essere basate su cinque classi d'interventi: potenziamento delle infrastrutture del Paese; liberalizzazioni nel mercato dei prodotti e soprattutto nei servizi; alleggerimento del carico tributario sul prodotto e sul costo del lavoro delle imprese; difesa del potere d'acquisto delle famiglie; proseguimento nell'aggiustamento strutturale del bilancio pubblico, tenendo in considerazione il ciclo economico e la qualità della finanza pubblica.
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