Allo studio del Miur un piano per consentire l'apertura delle scuole nei mesi estivi che potrebbe trovare applicazione già dal prossimo anno scolastico

di Gabriella Lax - Scuole aperte anche d'estate? Alla ministra all'istruzione Valeria Fedeli questo accostamento di termini non piace. Se si pensa alla scuola si pensa alla docenza, agli insegnanti: il piano della ministra invece riguarda «attività con associazioni o altri soggetti ma tutto questo non c'entra con la docenza». Sull'apertura delle scuole nei mesi estivi tanti genitori avevano scritto alla Fedeli invocando il suo aiuto. Così la ministra ha deciso di sostenere le loro richieste ed una prima bozza del piano potrebbe essere pronta dopo l'estate in modo da essere annunciata ufficialmente nei tempi all'inizio del prossimo anno scolastico.

Da un lato c'è il sindacato degli insegnati che insorge, dall'altro ci sono i genitori e le necessità anche nel periodo estivo di trovare una collocazione per i figli nei giorni in cui non si parte per le vacanze, dall'altro ci sono alcune associazioni di genitori lungimiranti che chiedono che la scuola non diventi un "parcheggio" per i ragazzi.

Scuole aperte d'estate in attesa dei fondi Miur

Già lo scorso anno era partito il progetto "Scuola al centro", col quale il Miur aveva investito 10 milioni di euro riuscendo a tenere aperte in modo gratuito per le famiglie 400 istituti in quattro grandi città italiane a rischio di dispersione scolastica (Palermo, Napoli, Roma, Milano). 

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Nell'autunno 2016, il progetto è andato avanti per una seconda tranche in modo da coinvolgere molte altre realtà. I fondi previsti ammontano a 240 milioni di euro con la finalità di consentire aperture pomeridiane e in orari extra scolastici in 6mila scuole, il 72,4% delle 8.281 italiane, offrendo ai ragazzi coinvolti, chiarisce il ministero «un arricchimento del percorso formativo e garantendo alle famiglie e al territorio un presidio di contrasto alla dispersione scolastica e di recupero delle sacche di disagio sociale».

L'estate incalza ma i fondi per le scuole che hanno fatto richiesta ancora non sono arrivati e non convincono le rassicurazioni del Miur: «Arriveranno al massimo fra dieci giorni sono state soltanto previste proroghe per concedere anche alle aree terremotate la possibilità di partecipare».


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