di Marina Crisafi - Una tutela per le mamme avvocato, con la previsione del legittimo impedimento per legge. È quanto prevede un disegno di legge ad hoc presentato nei mesi scorsi e ora all'esame della commissione giustizia della Camera. Il testo, recante "Modifica all'articolo 420-ter del codice di procedura penale in materia di legittimo impedimento dell'avvocata nel periodo di maternità", mira ad eliminare le differenze esistenti tra lavoratrici dipendenti e professioniste. In particolare con riferimento alle donne avvocato che, si legge nella relazione al testo, sperimentano ogni giorno "le difficoltà derivanti dall'assenza di una norma di tutela relativa alla gravidanza e alla maternità nel momento in cui devono comparire in udienza e non possono far valere lo stato di gravidanza o la maternità quale impedimento legittimo per chiedere un rinvio".
Attualmente, infatti, il codice di procedura penale non prevede che per il difensore sia causa di legittimo impedimento a comparire all'udienza lo stato di gravidanza, nei due mesi antecedenti alla data presunta del parto, e la maternità nei tre mesi successivi alla data del parto. Tutto ciò, scrivono i firmatari della pdl, "si traduce in una palese limitazione professionale per le avvocate (che costituiscono una larga parte degli iscritti all'ordine forense), durante il periodo della maternità, nonché talvolta in una vera e propria lesione del diritto di difesa".
Le iniziative a favore delle mamme avvocato negli ultimi anni
Negli ultimi anni, certamente la questione è stata affrontata in vario modo e sono stati approvati appositi protocolli di intesa, adottati da alcuni consigli giudiziari, per tenere conto delle esigenze di conciliare la professione forense e la famiglia. Tuttavia, questo, si legge nella relazione al ddl "non è sufficiente, sia per la mancata diffusione di tali protocolli a livello nazionale che per la loro natura non vincolante (a cui consegue la loro possibile disapplicazione)".
La necessità di una norma specifica per le madri avvocato
Da qui la proposta di legge che ha il fine di garantire "con una specifica norma, anche alle avvocate il diritto a una maternità serena, la tutela del nascituro, pari opportunità nello svolgimento dell'attività professionale e il diritto di difesa fondato, com'è noto, principalmente su una scelta elettiva del difensore".
Il nuovo art. 420-ter del codice di procedura penale
A questo fine, la pdl propone di integrare l'art. 420-ter c.p.p., con l'inserimento di un comma 5-bis, nel quale si prevede costituisca "legittimo impedimento dell'avvocata il periodo di maternità per i due mesi antecedenti la data del parto e per i tre mesi successivi al parto".
Lo stato di gravidanza deve, in ogni caso, essere documentato mediante certificazione del medico curante da depositare entro tre giorni dalla richiesta in udienza tramite persona allo scopo delegata o inviata in cancelleria tramite PEC.
In tale caso "il giudice, su richiesta del difensore, rinvia il processo ad altra udienza, tenendo conto della scadenza naturale dell'impedimento del difensore e comunque non oltre trenta giorni rispetto alla data di cessazione dell'impedimento medesimo".
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