di Marina Crisafi - "Permane una evidente e ormai imbarazzante situazione di illegalità presso le agenzie fiscali, per quanto riguarda le nomine dirigenziali - peraltro - aggravata da quanto disposto dal d.l. n. 50/2017, la cosiddetta Manovrina, che ha stabilito un ulteriore rinvio a giugno 2018 dell'obbligo dei concorsi per dirigenti". Ad affermarlo è Walter Rizzetto, deputato Fratelli d'Italia, nell'ennesima interrogazione parlamentare diretta al premier, al ministro dell'economia e della p.a., presentata in commissione nei giorni scorsi.
Con il rinvio del concorso, sono state anche prorogate le "cosiddette posizioni organizzative speciali e a tempo (POS e POT) - consentendo - di fatto a persone scelte discrezionalmente di svolgere funzioni dirigenziali e istituendo, in modo surrettizio, un'area quadri, ossia una carriera intermedia tra dirigenti e impiegati, con retribuzioni che si riconducono a quelle della dirigenza" rincara Rizzetto.
L'illegittimità dei dirigenti senza concorso
Come denuncia il sindacato dei dirigenti e direttivi della P.A. (Dirstat), questa situazione continua ad aggirare "l'articolo 97 della Costituzione, in base al quale «agli impieghi nella Pubblica amministrazione si accede mediante concorso» - oltre che - la sentenza della Corte Costituzionale del marzo 2015, a seguito della quale sono decaduti centinaia di dirigenti delle agenzie fiscali, chiedendo di svolgere i concorsi pubblici" afferma ancora Rizzetto. Tali concorsi dovevano essere espletati entro il 2016 "ed invece continuano ad essere rinviati con contestuale proroga
delle posizioni operative temporanee la cui istituzione da parte del Governo consente ai vertici delle Agenzie - anzitutto quelli dell'Agenzia delle entrate - di assegnare le funzioni dirigenziali a molti dei dirigenti la cui nomina è stata sostanzialmente dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale". In questa incresciosa vicenda, paradossalmente, sottolinea il deputato, "i funzionari delle Agenzie che hanno tutti i requisiti previsti dalla legge per poter diventare dirigenti non hanno la possibilità di assumere tale carica in mancanza dei concorsi pubblici, mentre, con nomine di fatto ad personam vengono riconosciute le funzioni dirigenziali e la relativa retribuzione a funzionari sprovvisti di tali requisiti, come il possesso del titolo di laurea".
La proroga delle nomine illegittime rende invalidi gli atti
Oltre al "malcontento che vige nell'ambito del personale delle agenzie - si legge nell'interrogazione - ulteriore e grave conseguenza del protrarsi delle nomine illegittime è l'invalidità degli atti sottoscritti dai titolari di tali nomine".
Sul punto, peraltro, è intervenuta recentemente anche la sentenza n. 953/2017 della Ctr di Milano, che ha disposto la «nullità degli atti impositivi sottoscritti dai dirigenti decaduti per effetto della Sentenza della Corte costituzionale n. 37/2015, che ha dichiarato illegittima la prassi, secondo cui l'Agenzia delle Entrate nominavano i dirigenti senza effettuazione di concorsi, in violazione delle disposizioni di legge».
Da qui l'appello affinchè vengano adottate iniziative che eliminino "l'annosa situazione di illegittimità che vige presso le agenzie fiscali".
Dirstat: occorre ripristinare la legalità
L'interrogazione parlamentare, scrive in una nota il vicesegretario generale della Dirstat, Pietro Paolo Boiano, "pone in evidenza in modo inequivocabile le gravi criticità delle agenzie fiscali che permangono in quanto l'attuale governo in continuazione con il precedente non ha inteso rispettare quanto statuito dalla Consulta da oltre due anni", ovvero concorsi e reggenze ai più elevati in grado nelle more delle procedure selettive. "E' grave - conclude Boano - che il ministro dell'economia che per legge ha l'alta vigilanza sulle agenzie non intervenga per ripristinare la legalità infranta da circa un ventennio".
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