di Gabriella Lax - Usare i saldi "barando", propinando ai clienti un prezzo maggiore rispetto a quello originario sul cartellino, è comportamento ingannevole, punito con la diretta interruzione della campagna di sconti. Per questo una nota azienda d'abbigliamento è stata condannata dal tribunale di Milano, con ordinanza n. 9013/2017 (sotto allegata). La causa è stata promossa da Codacons e il provvedimento è stato emesso dal giudice Claudio Marangoni, della sezione specializzata in materia d'impresa, portando all'interruzione della campagna saldi della storica Mango Italia Srl. A darne notizia è la stessa associazione dei consumatori che da tempo propone di liberalizzare i saldi tutto l'anno.
Saldi, comportamento ingannevole nei confronti dei consumatori
Per il tribunale meneghino è ingannevole la pratica di Mango, consistente nell'applicare un bollino riportante un prezzo maggiore sul cartellino applicato su ciascun capo di abbigliamento offerto in vendita, originariamente riportante un prezzo di minore entità. Una condotta che, per il giudice, "appare dunque potenzialmente idonea ad incidere sulle scelte di acquisto del consumatore, il quale ove fosse in grado di rilevare la differente indicazione del prezzo normale di vendita orienterebbe diversamente il proprio comportamento commerciale per l'incertezza sulla reale entità dello sconto praticato dalla convenuta".
In parziale accoglimento delle domande presentate il giudice «accertata l'ingannevolezza nei confronti dei consumatori della pratica consistente nell'applicare un bollino riportante un prezzo maggiore sul cartellino applicato su ciascun capo di abbigliamento offerto in vendita originariamente riportante un prezzo di minore entità, ne inibisce alla società convenuta l'ulteriore prosecuzione, fissando per l'esecuzione di tale adempimento il termine di trenta giorni dalla pubblicazione del presente provvedimento». Oltre al rimborso delle spese giudiziarie.
« Sentenza storica, una vittoria per tutti i consumatori - il commento di Codacons - finalmente è stato posto un limite al comportamento che i negozi di abbigliamento possono adoperare al fine di comunicare gli sconti sui propri prodotti in vendita. Il consumatore deve essere sempre tutelato, con un'informativa corretta e chiara sul prezzo di vendita originario del prodotto, sul quale viene poi applicato lo sconto. Tale sentenza farà scuola, tutti i negozi di abbigliamento dovranno ora informare correttamente i consumatori degli sconti applicati, pena l'essere riconosciuti colpevoli di pratica ingannevole».
Saldi, la proposta di Codacons
E dopo un primo bilancio, molto parziale, ma non roseo delle prime settimane di sconti estivi, Codacons propone una soluzione: "Saldi tutto l'anno per rilanciare i consumi e l'economia: è la ricetta vincente. E' necessario un patto tra commercianti e consumatori, bisogna muoversi tutti assieme per rilanciare l'economia".
Tribunale Milano, ordinanza n. 9013/2017