di Gabriella Lax - Una riduzione permanente di contributi per assunzioni giovani. Ecco un'altra ipotesi allo studio del governo. Per dare priorità ai giovani sarebbe previsto un abbattimento del 50% dei contributi per i datori per due/tre anni: in pratica, con un passaggio dall'attuale 30-33% al 15%, col limite di esonero fino a 3mila euro l'anno. Inoltre sarebbe previsto un ulteriore e successivo incentivo alla fine del periodo di contribuzione agevolata al 15%. Dunque piuttosto che tornare a un prelievo contributivo pieno del 30-33% si lascerebbe in maniera stabile di tre o quattro punti percentuali per portarlo cioè al 29-30 per cento.
Lavoro: priorità ai giovani
«Stiamo valutando la possibilità di intervenire sul cuneo contributivo, abbassandolo in modo che convenga assumere un giovane - ha chiarito in questi giorni nel corso di un videoforum di Repubblica il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti - ma il problema che abbiamo davanti è farlo in maniera stabile nel tempo». Il problema, in sostanza, è quello di mettere in atto una misura "definitiva" che faccia sì, spiega il ministro, "che il lavoro stabile costi stabilmente meno del lavoro a tempo". Una situazione in cui la legge Fornero ha le sue colpe. «Avrebbe dovuto esser fatta in modo diverso - afferma critico Poletti - occorreva che l'innalzamento si realizzasse con tempi più compatibili con il quadro economico e sociale del Paese». Uno stacco così alto - invece - «ha prodotto effetti che abbiamo pagato». Ergo: otto salvaguardie "per chi è rimasto fuori sia dal lavoro che dalla pensione" e porte chiuse per le giovani generazioni. Tornando al taglio del cuneo, Poletti comunque non si sbilancia sulle risorse che, se l'ipotesi va in porto, dovrebbero essere messe a disposizione nella prossima legge di bilancio.
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