di Marina Crisafi - Ok della Camera al taglio dei vitalizi per i parlamentari, in carica o ex, che vedranno, come tutti gli altri lavoratori, il calcolo delle indennità sulla base del sistema contributivo. La legge Richetti "in materia di abolizione dei vitalizi e nuova disciplina dei trattamenti pensionistici dei membri del Parlamento e dei consiglieri regionali" ha ricevuto, infatti, semaforo verde nel tardo pomeriggio con 348 voti a favore, 17 no e 28 astenuti.
A presiedere l'aula la presidente Boldrini che ha letto il voto tra gli applausi e gli scontri verbali, soprattutto in ordine al rinvio dell'applicazione della legge Fornero solo a partire dalla prossima legislatura.
Ora il provvedimento (sotto allegato) passa al Senato, cui spetta l'ultima parola.
Vitalizi: Cosa cambia con la nuova legge
I vitalizi per i parlamentari andranno in soffitta. E al loro posto ci saranno pensioni calcolate con il metodo contributivo, come gli altri dipendenti pubblici. Non solo. Ci sarà il ricalcolo degli assegni già percepiti, quelli degli ex parlamentari appunto, che saranno rideterminati con il criterio totalmente contributivo e l'applicazione della legge Fornero ma soltanto a partire dalla prossima legislatura. La pdl si applicherà anche ai consiglieri regionali e vi saranno sanzioni per le regioni che non si adegueranno.
Pensioni parlamentari in carica e futuri: sistema contributivo
La pdl estende ai parlamentari in carica e a quelli futuri il sistema previdenziale contributivo vigente per i lavoratori pubblici. I contributi previdenziali, ai fini della determinazione del trattamento, saranno trattenuti d'ufficio sull'indennità parlamentare. Laddove i parlamentari optino per il trattamento economico in godimento presso l'amministrazione di appartenenza, in luogo dell'indennità parlamentare, potranno domandare di essere ammessi al versamento di contributi, allo scopo di ottenere la valutazione del mandato parlamentare a fini previdenziali. In questo caso, le trattenute si effettuano sulle competenze accessorie.
Ex parlamentari stop vitalizi
Altra grande novità della proposta approva oggi è che il nuovo sistema interamente contributivo, si applichi non solo ai parlamentari in carica, ma anche a quelli già cessati dal mandato che percepiscono i famosi "vitalizi". "Le disposizioni della presente legge si applicano agli eletti in carica alla data di entrata in vigore della medesima legge, a quelli eletti successivamente a tale data, nonché a quelli cessati dal mandato precedentemente" recita infatti il testo.
Legge Fornero, solo dalla prossima legislatura
Attualmente il parlamentare per ottenere la pensione deve aver svolto il mandato parlamentare per almeno 5 anni e aver compiuto 65 anni di età. Per ogni anno di mandato oltre il quinto, il requisito anagrafico viene diminuito di un anno fino al minimo inderogabile di 60 anni.
La pdl, per quanto concerne la decorrenza del diritto alla pensione, prevede invece il raggiungimento di un'età pari a quella prevista per l'accesso alla pensione di vecchiaia dei lavoratori dipendenti stabilita dalla legge Fornero. Questo però (e la disposizione ha rappresentato il nodo della discordia) solo dalla prossima legislatura: soltanto gli eletti futuri percepiranno, dunque, la pensione come tutti i cittadini a 66 anni e 7 mesi. Mentre per quelli attuali e delle scorse legislature, valgono le regole della riforma del 2012 (da 65 a 60 come sopra indicato).
Niente ricalcolo pensioni per gli altri lavoratori
Il ricalcolo su base contributiva dei vitalizi dei parlamentari non verrà in nessun caso applicato "alle pensioni in essere e future dei lavoratori dipendenti ed autonomi". La pdl in sostanza precisa che le regole approvate valgono esclusivamente per i parlamentari e non per le altre categorie di lavoratori.
Contributi, gestione alle Camere
Salta la previsione della gestione separata dell'Inps. La gestione dei contributi versati da deputati e senatori resterà quindi alle Camere così come l'erogazione degli assegni.
Parlamentari: importo della pensione
Passando al sistema contributivo, le pensioni dei parlamentari non potranno comunque superare il trattamento già percepito al momento dell'entrata in vigore della legge. Il calcolo dell'assegno previdenziale, come per la generalità dei lavoratori, viene effettuato moltiplicando il montante individuale dei contributi per i coefficienti di trasformazione in vigore per i lavoratori (dipendenti e autonomi), in relazione all'età del parlamentare e al momento del conseguimento del diritto al trattamento. Il montante individuale, inoltre, sarà individuato applicando alla base imponibile (contributiva), l'aliquota applicata ai lavoratori pubblici.
Parlamentare rieletto, pensione sospesa
La pdl prevede, infine, che laddove il parlamentare cessato dal mandato venga rieletto come membro del parlamento (nazionale, europeo), oppure come consigliere o assessore regionale, come membro del governo, o titolare di incarico costituzionale incompatibile con il mandato parlamentare, la pensione di cui già gode rimane sospesa per tutta la durata dell'incarico. Per tutte le altre cariche, invece, ivi comprese quelle di amministratore di enti (pubblici e privati in controllo pubblico), l'erogazione della pensione è sospesa se l'ammontare dell'indennità dovuta alla carica sia superiore al trattamento previdenziale previsto dalla legge. Una volta cessato l'incarico, l'erogazione del trattamento riprende regolarmente.
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