di Roberto Paternicò - La recente indagine di Banca d'Italia sul mercato delle abitazioni italiane, relativa al 2° semestre del 2017, ha evidenziato i seguenti principali risultati congiunturali:
I prezzi di vendita
Si é registrata una riduzione più contenuta dei prezzi di vendita che è passata al -28% dal -31% rilevata nel periodo precedente. Questa tendenza ha riguardato tutte le aree geografiche, con l'eccezione delle regioni centrali. Restano prevalenti e si accentuano i giudizi di stabilità dei prezzi nel 66,4% dei casi;
Le vendite
La vendita di almeno un'abitazione, da parte delle Agenzie immobiliari, è salita all'80,6% dal 76,1% (stesso trimestre del 2016), non risentendo di fattori stagionali, mentre le principali cause di cessazione dell'incarico rimangono legate al divario tra prezzi offerti e richiesti. Per gli operatori, i prezzi richiesti sono ritenuti eccessivamente elevati da parte del 46,6% degli acquirenti e i margini di sconto sul prezzo si sono attestati intorno al 12,5% (il rialzo nelle aree extraurbane é stato compensato dalla diminuzione in quelle urbane). I tempi di vendita si sono leggermente allungati a 7,7 mesi dai 7,3;
I mutui
I finanziamenti per l'acquisto di abitazione, con mutuo ipotecario, si sono attestati intorno all'80% e il rapporto fra prestito e valore dell'immobile è lievemente salito al 74,5% dal 73,2%;
Le locazioni
Le locazioni sono leggermente aumentate all'83% dal 81,2%, in particolare nelle regioni del Nord e in media la riduzione dei canoni di locazione ha registrato un -12,1% circa, inferiore alla precedente del -14,8%;
Le prospettive
In un orizzonte di medio termine (due anni) le attese sono improntate a un maggiore ottimismo e il saldo fra le attese di miglioramento e di peggioramento si è portato al 43,3% contro il 37,7% della rilevazione dell'Aprile 2016.
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